Che lo si ami o meno, Steph Curry è un giocatore unico. Unico per il suo talento mostrato in questi anni NBA, unico per l’attitudine e la personalità con le quali ha conquistato due titoli MVP consecutivi. Ne è sicuro anche Andre Iguodala, compagno dello stesso Steph ai Golden State Warriors.
“Credo davvero abbia cambiato il gioco. Una cosa che ha portato al gioco è stato che se ti divertivi troppo durante una partita, venivi visto come uno mollo. Giocatori come Charles Barkley, Anthony Mason o Charles Oakley erano sempre duri. Se sorridevi in campo allora era una debolezza. Dovevi mostrarti cattivo, come fece Pat Riley coi suoi Knicks.
Ma quando è arrivato Steph ha cominciato a ridere, a fare i balletti dopo i canestri e a tirare da centrocampo. Ed ora vedi le conseguenze. Vedi Trae Young, Dame Lillard e Luka Doncic. Li vedi spararsi dei tiri cadendo all’indietro da centrocampo e tutti ne vanno matti. E’ come se adesso sia permesso divertirsi, può ridere giocando. E’ questo l’effetto generazionale che Steph è riuscito a trasmettere. Diamo a Cesare quel che è di Cesare, Steph ha rivoluzionato il gioco”
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