La difesa perimetrale è sempre più una priorità in questa NBA. È vero, decisivo è anche il ruolo di centri “vecchio stampo” come Rudy Gobert – tre volte il riconoscimento di miglior difensore dell’anno per il francese – capaci di intimidire anche il più avventuroso dei penetratori al ferro. Ma è anche certo che senza un’adeguata difesa perimetrale, anche il rim protector più efficace non avrebbe avrebbe abbastanza braccia per provare a fermare gli attacchi avversari.
Ed è qui che entrano in gioco alcuni dei difensori perimetrali più capaci del momento. Marcus Smart e Patrick Beverley hanno recentemente parlato delle loro difesa in NBA e di come l’hanno costruita col passare delle stagioni.
Patrick Beverley non ci ha messo molto per presentarsi al meglio ai suoi nuovi tifosi, conquistando i supporters dei Minnesota Timberwolves con la sua tenacia e -perché no- estrema personalità:
“Alle persone non piace essere toccati… quindi io cerco il contatto con tante persone.”
Discorso simile per Smart. La guardia in forza ai Boston Celtics ha risposto ad una domanda di un tifoso verde su cosa serve per diventare un grande difensore in NBA:
“Ci vuole poco talento per difendere, ci vuole tanto talento per “voler difendere”. Lottare su ogni palla 50/50. Se non sei veloce come vuoi in difesa, devi rinforzarti, migliorare. I punti di forza devono nascondere quelli di debolezza. Devi lavorare sul tuo cambiamento. Essere un ottimo compagno di squadra. Competere. Mai essere felice per una sconfitta.”
Non il talento quindi, quanto la volontà assidua di migliorarsi ogni giorno senza paura di sporcarsi le mani. Tutte ricette che seguite con cura possono fare di un giocatore e di una squadra un ostico avversario.
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