Robert Parish, quattro volte campione NBA di cui tre con la canotta dei Celtics, ha vinto il suo ultimo anello con i Chicago Bulls nella stagione 1996-97. The Chief – che ha giocato più partite di chiunque altro nella storia della lega – è stato ospite di Sirius XM NBA Radio e ha parlato dell’importanza di Dennis Rodman nell’ultimo three-peat dei Bulls tra il 1996 e il 1998.
“Rodman era offensivamente poco utile perché si rifiutava di tirare anche se era un tiratore decente. Era totalmente concentrato sulla difesa. Un settore in cui eccelleva. Credo che abbia guidato il campionato per rimbalzi catturati per 4 o 5 volte (7 volte di fila tra il 1991 e il 1998, ndr). E quanto era alto? 2.01? 2.03? Il rimbalzo difensivo è tutto basato sulla forza di volontà, non tanto sull’abilità. Devi voler difendere, è uno stato d’animo, hai bisogno di quella forza mentale per difendere e andare a rimbalzo. E Dennis era molto bravo in queste cose. Con tutto il rispetto per Jordan e Pippen, non avrebbero vinto senza Dennis Rodman! Sono onesto. Non mi interessa di quanto fosse forte Michael, non mi interessa la grandezza di Scottie Pippen… non avrebbero vinto senza Dennis Rodman.”
Rodman ha effettivamente giocato un ruolo fondamentale per i Bulls grazie alla sua difesa, soprattutto nelle Finals del 1997 e 1998 contro Karl Malone, limitato – se così si può dire – a 25 punti di media con il 50% di realizzazione dal campo nel 1998 e soli 23.8 punti con il 43.3% nel 1997.
Poi con Michael Jordan e Scottie Pippen in attacco, e il collettivo ben oliato dei Bulls, Dennis non ha avuto bisogno di concentrarsi in zona offensiva, permettendogli di registrare una media di 5.5 rimbalzi offensivi ad allacciata di scarpa. Una statistica davvero clamorosa.
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