Nella scorsa stagione, Karl-Anthony Towns è stato costretto a saltare 13 partite a causa della sua positività al COVID-19. La malattia del centro titolare ha condizionato in negativo la seconda parte di stagione dei Minnesota Timberwolves, anche dopo il rientro in campo. Towns aveva infatti perso circa 23 chili nel giro di un mese, a causa della quarantena forzata in casa:
“Ero diventato grosso come D’Angelo [Russell, ndr]. Ero grosso come le nostre guardie. Pensavate davvero che io potessi giocare come centro?”
Il giocatore dei T’Wolves ha dovuto fare i conti in vari modi con la pandemia. Nel giro di neanche due anni ha tristemente perso ben sette membri della sua famiglia a causa del COVID-19, compresa la madre, scomparsa nell’aprile del 2020. Per questo, nel mentre faceva i conti personalmente con la malattia, ha avuto tempo e modo di riflettere:
“Ho avuto un sacco di momenti nell’ultimo anno in cui le cose stavano diventando più grandi di me. Mi ricordo mentre ero solo a casa, in quarantena, e non era semplicemente COVID per me. Mi sentivo come in partenza per un viaggio olistico. Quei soldi non significano un ca**o per me. Il tempo è la vera cosa che perdiamo ogni giorno. Non pensavo di poter giocare a basket nel modo in cui voglio apparire nella NBA.
Non volevo apparire in un brutto modo. Ci sarebbero state ancora tante partite da giocare. Finiva la partita. E io non ero nemmeno dentro ad essa. Badavo alle mie cose. Ero nel bagno a guardarmi allo specchio, chiedendomi se sono davvero l’uomo che penso di essere. Ne facevo 40. Non ero ancora felice dell’uomo che vedevo. Ho ancora a che fare con un sacco di me**a.”
Karl-Anthony Towns è poi riuscito a recuperare buona parte della sua massa grazie a una dieta ipercalorica. Il centro ha passato l’estate lavorando su se stesso, e si sente pronto per iniziare la nuova stagione con i T’Wolves:
“Mi sento pronto, anche se partissimo oggi. Sono più che preparato.”
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