La stella dei Washington Wizards, Bradley Beal è entrata all’interno di un turbine di critiche dopo le sue dichiarazioni di lunedì contro il vaccino per il COVID-19.
Inizialmente, Beal aveva dichiarato di aver rifiutato il vaccino per “ragioni personali”, parlando anche del fatto che la disinformazione riguardo lo stesso vaccino lo aveva reso dubbioso. Solamente pochi giorni dopo, la guardia dei Wizards ha chiarito le sue dichiarazioni, specificando che in nessun modo è contro i vaccini, ma che al momento ha problemi di salute che gli impediscono l’iniezione.
Bradley Beal ha da poco ricevuto la certificazione da 60 giorni dopo aver contratto il COVID prima delle Olimpiadi, perdendo l’occasione di far parte del Team USA. Il nativo di St.Louis ha spiegato che a causa dei protocolli statunitensi, bisogna attendere almeno 90 giorni per ottenere il vaccino se si è stati trattati con anticorpi monoclonali o con il plasma convalescente, sotto forma di donazione.
Anche se Beal non ha confermato la ricezione di tali trattamenti, ha comunque spiegato che si affiderà allo staff medico dei Wizards e agli specialisti per ottenere maggiori informazioni, e che sta considerando il vaccino come un’opzione possibile.
Nel frattempo, la campagna vaccinale negli Stati Uniti sta continuando, e molte stelle NBA si sono sottoposte alla vaccinazione, tra cui, negli ultimi giorni, LeBron James.
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