La NBA, in accordo con la NBPA, sta stilando i protocolli di salute e sicurezza da seguire nella stagione che sta per iniziare: queste nuove regole da seguire prevedono molte restrizioni agli atleti che decidono di non vaccinarsi, mentre chi lo farà sarà soggetto a meno limitazioni.
Come riporta Tim Bontemps di ESPN, i giocatori vaccinati non saranno soggetti a tamponi giornalieri né a quarantene precauzionali, salvo il caso in cui siano entrati in contatto con persone positive o presentino sintomi. I giocatori non vaccinati, invece, si dovranno sottoporre a test giornalieri per accedere alle strutture e alle attività di squadra e, se entrati in contatto con una persona positiva, dovranno stare in isolamento per sette giorni.
I giocatori non vaccinati, durante le trasferte, saranno separati dai colleghi vaccinati e, come prevedono i nuovi protocolli di salute e sicurezza NBA, non potranno cenare in locali chiusi vicino al personale vaccinato. Inoltre nello spogliatoio non si potranno sedere vicino ai vaccinati.
Non finiscono qui le restrizioni per chi decide di non vaccinarsi, visto che i non vaccinati non potranno recarsi a eventi e luoghi d’intrattenimento, non potranno lasciare la propria abitazione – potranno farlo solo per andare al supermercato o portare i figli a scuola – e, soprattutto, non potranno giocare, non ricevendo così parte dello stipendio, nelle città che richiedono obbligatoriamente il vaccino per partecipare a determinati eventi.
Sono molti gli atleti vaccinati, come spiega la direttrice esecutiva della NBPA Michele Roberts, e per questo motivo la NBA deve essere un modello da seguire da tutte le leghe sportive.
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