Se ti chiami Los Angeles Lakers, sono poche le stagioni in cui non si avverte la pressione di dover vincere. Se per di più, quest’anno, sei la squadra che vanta più giocatori con convocazioni nelle selezioni All-NBA della storia, è evidente che gli standard dovranno necessariamente essere elevati.
Davanti alle pressioni c’è chi decide di nascondersi e magari trovare alibi oppure chi decide di abbracciarle, rendendole il carburante necessario per arrivare alla meta. Come nel caso di Carmelo Anthony.
Il prodotto da Syracuse, parso carico e in ottima forma durante il Media Day, sa che questa è probabilmente la stagione più importante della sua carriera NBA ma non per questo ha intenzione di minimizzare le aspettative sue e della squadra.
“Questa è probabilmente la stagione più importante della mia carriera. Ho già avuto stagioni importanti, ma questa, a questo punto della mia carriera, non ha eguali. Non avverto la minima pressione, sono solo consapevole di ciò che c’è in gioco. Non capitano spesso momenti come questo nella vita e dobbiamo approfittarne. Se non dovessimo vincere il titolo? Vivrò le stesse sensazioni che ho vissuto nel 2004, quando con Team USA non vincemmo l’oro alle Olimpiadi. Dobbiamo impedire che ciò accada”
Carmelo dunque si fida molto di questi Lakers i quali, come detto in apertura, sono diventati la squadra che può vantare a roster il maggior numero di giocatori selezionati in team All-NBA della storia (48), battendo il precedente primato stabilito sempre dai gialloviola nel 2004 che però era arrivato a 38.
Numeri impressionanti che però non sempre si traducono in anello, anzi. Delle 18 squadre, che in passato vantavano più di 25 giocatori menzionati in team All-NBA, solo due hanno poi messo le mani sul Larry O’Bryen Trophy.
Riuscirà Carmelo Anthony ad aiutare i Lakers 21/22 a diventare la terza squadra a riuscirci?
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