Rifiutando per il momento di farsi vaccinare, Andrew Wiggins è esposto al divieto – stabilito dalla città di San Francisco – di giocare le partite casalinghe degli Warriors. E per ogni partita persa in questo modo, l’NBA ha avvertito: i giocatori non verranno pagati. Tornato dopo aver saltato l’inizio del training camp per motivi personali, Draymond Green, leader vocale della squadra, ha parlato a lungo sull’argomento in un’intervista rilasciata ieri:
“È qualcosa di personale per lui, è legato alla salute, è qualcosa di personale per la sua famiglia. Tutto questo secondo me si è trasformato in una guerra politica quando si tratta di persone vaccinate o meno. È diventato molto politico, credo. E non tutti sono interessati alla politica, quindi quando fai qualcosa di molto politico, puoi arrivare a vedere in maniera negativa come vedi determinate persone. Penso che invece bisogna rispettare i sentimenti della gente e le loro convinzioni personali. Questo è qualcosa che si è perso quando si tratta di parlare di persone vaccinate e non vaccinate. Dici che viviamo nella terra della libertà e poi non dai la libertà a nessuno poiché obblighi le persone a fare qualcosa? Va contro tutto ciò che l’America rappresenta.”
Nel frattempo, arbitri e tutti i dipendenti della Lega a contatto con i giocatori hanno ricevuto l’obbligo di vaccinarsi per questa stagione 2021-22, ma non i giocatori, il cui sindacato ha rifiutato ogni trattativa in merito.
“Non sono in grado di dirgli cosa fare o non fare. Come leader di questa squadra, non gli dirò: ‘Ehi amico, abbiamo davvero bisogno di…’. No, fai quello che vuoi. Non gli chiederò se è vaccinato contro la poliomielite, quindi perché dovrei chiedergli se ha fatto il vaccino COVID? Non sta a me decidere se fare o meno il vaccino, è una scelta personale cosa fare con il proprio corpo, alla fine.”
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