Kyrie Irving non sembra avere alcuna intenzione a vaccinarsi e questo mette in difficoltà i suoi compagni di squadra – che perderebbero una pedina fondamentale nello scacchiere di Nash – e Brooklyn stessa. Sulla questione è intervenuto anche Shaquille O’Neal, il quale ha provato a dare la sua opinione in una duplice veste:
“Non è mia intenzione deridere le opinioni di un’altra persona, ma nel nostro gioco a volte bisogna pensare agli altri prima che a se stessi. Ora, Kyrie ha le sue opinioni che non voglio discutere. Ma ha anche un obbligo verso chi gli paga 200 milioni di contratto. La cosa che non mi piace è che lui richieda di rispettare la sua privacy. Una volta che accetti di fare questa vita, non c’è privacy. Bisogna accettarlo.”
Shaq da compagno di squadra
Quindi, l’ex Lakers ha provato a calarsi nel ruolo di un suo compagno di squadra che vede Irving uscire di scena in questa maniera:
“Se sei nella mia squadra e non puoi giocare in casa, allora non ti voglio vedere. Se abbiamo una possibilità di vincere e tu non sei a bordo, vai da un’altra parte, punto e basta. Qualsiasi siano le sue ragioni a me stanno bene, ma non accetterei di dover rispondere alle domande se giocherà o no per 41 partite l’anno. Fossi suo compagno andrei ai piani alti della franchigia e chiederei di cacciarlo. Possono vincere con due stelle di prima grandezza [Durant e Harden], un grande tiratore [Harris] e i rimbalzisti che ci sono in squadra. Perché altrimenti ogni giorno dovrebbero rispondere sulle domande su di lui e cosa sta facendo. Che lo cacciassero. Chiunque gestisca i Brooklyn Nets: cacciatelo fuori dalla porta.”
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