Continuano le controversie sui casi no vax in NBA. Nonostante più del 90% dei giocatori nella lega abbia ricevuto la somministrazione vaccinale, all’appello mancano alcuni dei nomi più noti del gioco. Emblematiche le vicende riguardanti Andrew Wiggins e Kyrie Irving, che recentemente hanno dichiarato di non voler ricevere alcuna dose.
Sul caso Irving, dopo le chiare parole di dissenso da parte di Shaquille O’Neal, si è espresso anche il General Manager Sean Marks:
“Il nostro desiderio è che il roster che abbiamo costruito questa estate sia disponibile per ogni partita della prossima stagione. Per quanto riguarda Kyrie, è una questione privata che andremo a gestire, ce ne occuperemo a tempo debito. Ma, ancora una volta, la nostra posizione è stata chiara. La città di New York ci ha comunicato i suoi provvedimenti. Spetta a noi sostenere i nostri giocatori e assicurarci che rispettino tutti i protocolli”
Chiara quindi da parte del front office dei Brooklyn Nets la volontà che la propria stella cambi idea rispetto alla sua situazione vaccinale. Ad oggi, se Kyrie Irving decidesse di non adempiere alla singola dose che gli basterebbe per poter entrare al Barclays Center, gli sarebbe vietato di scendere in campo per metà delle 82 partite previste dalla regular season. E, di conseguenza, vedrebbe il suo stipendio dimezzato.
Vedremo quindi Irving scendere in campo per la sfida casalinga del 24 ottobre contro gli Charlotte Hornets? Solo Kyrie lo sa.
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