Philadelphia 76ers
Lo stato che accompagna i Philadelphia 76ers verso l’inizio di questa nuova annata sportiva è decisamente complicato. Dopo aver terminato la scorsa stagione al primo posto dell’Eastern Conference, la squadra di Doc Rivers si è arresa alle Semifinali di Conference, schiantandosi contro gli Atlanta Hawks in un accoppiamento che li vedeva nettamente favoriti.
La squadra si è disunita alle prime vere difficoltà e soprattutto è venuto a mancare l’apporto di un giocatore considerato fondamentale per status e cifre nel roster di Philadelphia: Ben Simmons. La scorsa stagione è stata la peggiore in assoluto per l’australiano che si è confermato decisamente talentuoso nella metà campo difensiva, capace di andare vicinissimo alla vittoria del premio per il miglior Difensore dell’anno, ma che ha deluso in tutti gli altri aspetti. Simmons si è dimostrato mentalmente fragile, mettendo in fila una serie di scelte davvero pessime ai Playoff, e non ancora capace di affinare un tiro che sia minimamente affidabile, anzi, evitando questa soluzione in ogni modo.
Scena iconica: Ben Simmons si libera di Danilo Gallinari, e a pochi centimetri dal ferro passa la palla invece di appoggiarla al tabellone per un liberissimo canestro
Il mercato dei Sixers si è così ritrovato in un pantano generato da sé stesso, dato che Ben Simmons ha chiesto più volte la cessione, ma il GM Daryl Morey non è riuscito a trovare una contropartita che fosse in grado di soddisfare le aspettative di squadra e dirigenza.
A prescindere dalla situazione di Simmons, che i Sixers sperano di sbloccare nella prima parte della stagione, nel frattempo sono arrivate le riconferme di Danny Green e Furkan Korkmaz, rispettivamente a 20 milioni in due anni e a 15 milioni in tre. A loro verrà chiesto di portare spaziature e buoni tiri alla squadra.
Partito Dwight Howard in direzione Lakers, la franchigia di Philadelphia si è coperta con l’ex centro dei losangelini, Andre Drummond. La sua presa al minimo salariale ha il potenziale per essere un ottimo colpo con Doc Rivers che, salvo il ritorno di vecchi dissapori con Embiid, potrebbe ritrovarsi tra le mani un buon difensore e un ottimo rimbalzista ad un prezzo stracciato. A potenziare il reparto lunghi è stato poi preso Georges Niang, ex Utah Jazz, con un biennale da 6.8 milioni di dollari, per aggiungere solidità e tiro da fuori al roster.
In una offseason sicuramente non da contender, l’unico lato davvero positivo dei Sixers è il rinnovo di Joel Embiid. Reduce da una stagione da candidato MVP, il camerunese ha dimostrato ancora una volta che questa è la sua squadra, e ha firmato il rinnovo fino al 2027 con cifre da paura: circa 261 milioni di dollari dalla prossima stagione, con player option da 54.2 milioni nell’ultimo anno di contratto. La giusta conferma per un giocatore capace di mantenere 29 punti e quasi 11 rimbalzi di media nell’ultima stagione.
La sensazione però, è che questa poche mosse di mercato non bastino a Phila per continuare a contendere per il titolo. Nello scenario migliore, la dirigenza potrebbe riuscire a scambiare Simmons per un giocatore capace di spostare gli equilibri della lega, e funzionale al gioco dei Sixers (Beal? Lillard?) e a riportarsi in vetta alla classifica a Est.
Come sappiamo però, presentarsi con un roster ancora pieno di incognite all’inizio della Regular Season non ha mai fatto bene a nessuna squadra, e per questo motivo ci sentiamo di pronosticare per Philadelphia, un piazzamento ai Playoff, ma fuori dalla Top 4 ad Est.