Atlanta Hawks
Al contrario dei Magic, il processo di rebuilding degli Atlanta Hawks sembra essere finito. Lo scorso anno hanno sorpreso un po’ tutti arrivando in Finale di Conference e costringendo i futuri campioni NBA a strappare un biglietto per le Finals solamente al termine di Gara 6.
Trae Young è ormai sulla strada dello status di Superstar nella lega, con il front office che gli ha costruito minuziosamente attorno una squadra efficiente, tutto sommato ancora giovane e con tanto da dimostrare: John Collins e Clint Capela sono i lunghi da doppia doppia di media, mentre Danilo Gallinari e Lou Williams i veterani sui quali poter contare per i momenti caldi della partita.
Così, invece di distribuire a destra e a manca super contratti dopo una stagione oltre ogni più rosea aspettativa, gli Hawks sono stati sufficientemente lucidi da operare in free agency per aggiungere i tasselli mancanti e sopperire alle partenze. Dopo aver confermato il core composto da Trae Young e John Collins anche per gli anni a venire, il front office ha acquisito Delon Wright e Gorgui Dieng.
Wright è una guardia versatile, che punta molto sulla difesa ma che sa dare il suo contributo anche in attacco (lo scorso anno massimo in carriera da tre punti con il 39.8% di realizzazione in maglia Kings). Sarà il cambio di Young, ma può giocare anche da guardia tiratrice. Dieng è invece alla sua ottava stagione NBA, ed è un giocatore da rotazione pagato poco (4 milioni di dollari per la prossima stagione) per coprire il ruolo di centro di riserva, lasciato vuoto dall’infortunio di Okongwu – tornerà solamente a stagione inoltrata.
A proposito di infortuni, sono attesi i rientri di De’Andre Hunter e di Cameron Reddish. Hunter è sembrato a più riprese sul punto di esplodere quando lo scorso anno era in salute, mentre Reddish ha ancora qualcosa da dimostrare. Soprattutto, deve migliorare il suo tiro da fuori per avere spazio in una squadra che l’anno scorso era quinta per percentuale realizzativa (37.3%).
A tutto questo si deve aggiungere la ventesima scelta assoluta allo scorso Draft, ovvero Jalen Johnson. Giocatore che nasce ala piccola, può tranquillamente coprire anche il ruolo di ala grande e, all’occorrenza, di centro in caso di quintetto small-ball. Il suo fisico (206 cm per 100 chili) può rilevarsi una buona arma per riempire il pitturato, così che possa lavorare in allenamento sul suo tiro che risulta ancora troppo rigido. Nonostante questo, Johnson può guadagnarsi diversi minuti importanti a partita in corso, idealmente in alternanza col nostro Danilo Gallinari, soprattutto dopo essere stato inserito nell’All-Summer League First Team questa estate.
Dopo aver battuto i ben più quotati Sixers in Semifinale di Conference e essere arrivati a due partite dalle NBA Finals lo scorso anno, Atlanta sembra essere lanciatissima verso un’altra importante stagione.
Gli Hawks sono molto profondi, e si sono coperti alla perfezione mentre aspetteranno il ritorno degli infortunati. Molti giocatori sono ancora giovani, e pronti a sbocciare. Collins e Capela sono già ora lunghi affermati da 15-20 punti e 10-15 rimbalzi di media a serata, mentre Trae Young si incammina verso l’ennesima stagione da All-Star e, perché no, da primi 10 nomi per il premio di MVP.
Con un roster sano e al completo, gli Hawks possono giocarsi il fattore campo ad Est in regular season, per preparare un altro lungo cammino ai Playoff: sono a tutti gli effetti una delle due potenze della Southeast Division.