Portland Trail Blazers
I Portland Trail Blazers non saltano i Playoff da 8 stagioni, ma al termine dell’ultima è arrivata la seconda eliminazione di fila al primo turno. Saranno diverse le cose per l’annata 2021-22?
Per l’annata 2020-21 Damian Lillard ha dovuto fare affidamento su sé stesso più del previsto. CJ McCollum ha giocato 47 partite, mentre Jusuf Nurkic solamente 37. Entrambi hanno subito infortuni che li hanno tenuti lontani dal parquet nei momenti caldi della stagione. Nonostante questo, la franchigia dell’Oregon è riuscita a stampare un record di 42-30, valevole per il sesto seed a Ovest, ma non abbastanza per arrivare in fondo ai Playoff.
Damian Lillard è al decimo anno nella lega, e in questa offseason ha parlato chiaro: vuole vincere. Il numero 0 è il volto della franchigia, ma i fasti di due anni fa, quando coi suoi compagni arrivò alle Finali di Conference, sembrano lontani, e si è reso necessario un cambiamento per uscire da questa fase di stallo.
Così il front office ha deciso di non stravolgere il roster, quanto piuttosto apportare cambiamenti allo staff. Dunque via Terry Stotts, capo allenatore dal 2012, per il debuttante Chauncey Billups. L’ex giocatore dei Pistons dovrà darsi da fare per riempire le lacune della squadra, soprattutto in difesa. La scorsa regular season i Blazers hanno avuto la peggior difesa della lega, concedendo 114.8 punti ogni 100 possessi. La strada scelta dalla franchigia è dunque stata quella di un cambiamento interno e dello sviluppo dei giocatori attuali, piuttosto che uno stravolgimento.
Le uniche mosse di mercato hanno quindi visto partire Gary Trent Jr., Enes Kanter e Carmelo Anthony. Al loro posto sono stati ingaggiati Cody Zeller, Ben McLemore, Larry Nance Jr. e Tony Snell. Proprio quest’ultimo aggiungerà doti difensive al roster, mentre Larry Nance Jr. è un lungo atletico e versatile, capace di passare la palla e che ha mostrato miglioramenti notevoli nel tiro. Il suo apporto sarà fondamentale per dare maggiore fluidità all’attacco.
Per quanto riguarda Zeller e McLemore, il primo porterà profondità nel ruolo di centro e rimbalzi dalla panchina (Portland è stata diciasettesima per rimbalzi a partita nel 2020-21), mentre il secondo tiro da fuori. Infine, degno di nota anche l’arrivo di Dennis Smith Jr. Entrato nella lega con tanto hype per le sue schiacciate, ha subito una brusca battuta d’arresto nella sua crescita, tanto da limitarsi a 23 partite giocate la passata stagione. Chissà che Billups non riesca a sbloccare il suo potenziale ancora tutto da scoprire.
Un’altra mossa importante è stata la conferma di Norman Powell per 90 milioni di dollari in cinque anni. L’ex Raptors ha dimostrato di potersi adattare sia al ruolo di guardia che di ala piccola, ma la sua altezza (190 cm) potrebbero limitarlo in quest’ultimo ruolo. A prescindere da ciò, il suo tiro da fuori vale oro (43.9% di realizzazione a Toronto lo scorso anno), e può segnare tranquillamente 18-20 punti di media, diventando la terza opzione difensiva della squadra.
Insomma, i Blazers hanno scelto di non intervenire troppo sul roster per la nuova stagione, preferendo altre vie. Sicuramente, gli infortuni potranno condizionare molto l’esito finale: se Nurkic riuscirà a rimanere sano, potrebbe dare man forte in difesa, in un roster che ne ha estremamente bisogno. In questo senso, è atteso anche il ritorno di Robert Covington ai suoi soliti livelli di intensità difensiva: l’anno scorso ha commesso più di qualche errore di troppo.
Per anni la squadra è rimasta bloccata nel limbo della mediocrità: grande talento, ma non abbastanza per arrivare in fondo ai Playoff. Pronostichiamo per loro l’ennesimo piazzamento intorno al sesto posto, e da lì sarà tutto un mistero. Magari Billups riuscirà a trovare l’amalgama giusta, oppure la franchigia vivrà l’ennesima uscita al primo turno.