Minnesota Timberwolves
I Minnesota Timberwolves vengono dall’ennesima mediocre stagione NBA. L’obiettivo dell’annata 2021-22 è dunque quella della stabilità, sia per quanto riguarda il roster che il coaching staff.
Infatti, lo scorso anno i Wolves sono stati fermati dagli infortuni: i tre giocatori migliori della squadra – Karl-Anthony Towns, Anthony Edwards e D’Angelo Russell, sono partiti insieme in quintetto titolare solamente in 8 partite di regular season. Russell ha saltato quasi 30 partite, Towns oltre 20, mentre Malik Beasley non ha mai iniziato nessuna partita con gli altri tre appena citati a causa di un infortunio al polso e a una sospensione a metà stagione.
A tutto questo si aggiunge anche il cambio in panchina: Chris Finch ha guidato la squadra fino al termine della stagione, dopo il licenziamento di Ryan Saunders a febbraio (con un record di 7-24). Da ultimo, il licenziamento del GM Gersson Rosas per via di alcune relazioni inappropriate all’interno dell’organizzazione: al suo posto è stato promosso il suo vice Sachin Gupta.
Per quanto riguarda invece l’offseason, il front office si è dato da fare per cercare di migliorare il roster, dato anche il limite imposto dall’impossibilità di scegliere al Draft (la chiamata numero 7 è andata ai Golden State Warriors come parte della trade per D’Angelo Russell lo scorso anno).
Per prima cosa, Ricky Rubio è stato spedito a Cleveland, in cambio di Taurean Prince, così da liberare 17 milioni di dollari nello spazio salariale dei Wolves per un giocatore che ha dimostrato di sposarsi male con le caratteristiche dell’altra guardia, ovvero D’Angelo Russell. Al contrario, sulla carta Taurean Prince è un’ala che dovrebbe portare tiro dalla distanza e difesa perimetrale, portando un upgrade all’apporto di Rubio, anche se in un altro ruolo.
Inoltre, Jarrett Culver e Juancho Hernangomez sono stati spediti a Memphis per Patrick Beverley. Culver non ha mai mostrato alcun tipo di potenziale da sviluppare a Minnesota, mentre Hernangomez si è mostrato poco efficace in difesa. Dal canto suo, Patrick Beverley fa dell’intensità difensiva uno dei suoi punti di forza, e dovrebbe quindi aiutare il backcourt di Minnie in questo aspetto. L’anno scorso, infatti, la franchigia ha chiuso al terzultimo posto per defensive rating, con 114.5 punti concessi ogni 100 possessi.
Chris Finch avrà finalmente modo di sperimentare il potenziale dei tre giocatori cardine del roster in questa stagione, infortuni permettendo. Tutto dipenderà proprio dall’alchimia che coach Finch sarà in grado di creare tra di loro. Per il resto, ci aspettiamo che i Timberwolves possano migliorare in questa stagione rispetto al passato.
L’obiettivo principale sarà sviluppare le caratteristiche di Anthony Edwards e di Jaden McDaniels nel loro anno da sophomore. Edwards ha mostrato di aver ottimo potenziale in attacco, tanto da stampare già 19.3 punti di media nella sua prima stagione da professionista. La cosa che bisogna migliorare assolutamente è però la sua precisione: il 41.7% dal campo e il 32.9% da tre punti sono un po’ pochino per una shooting guard.
Insomma, se Towns e Russell sapranno mantenersi su un livello da convocazione all’All-Star Game, e se Edwards saprà migliorare le sue percentuali sviluppando anche gli altri aspetti del suo gioco, potrebbe anche esserci speranza per la franchigia di tornare ai Playoff per la prima volta dopo tre anni di assenza. Sarà difficile, e molto dipenderà anche dalla stabilità che l’organizzazione riuscirà a dare ai suoi giocatori: nell’ultimo anno ci sono stati troppi cambiamenti che hanno minato il clima interno alla franchigia. Nonostante questo, pronostichiamo per i Timberwolves un piazzamento in zona torneo play-in.