Risultati NBA

NBA, risultati: 45 punti show di Curry stendono i Clippers; Kidd ritorno amaro e Mavs KO, Heat a valanga sui Bucks

(1-0) Miami Heat 137-95 Milwaukee Bucks (1-1)

Per la prima volta dopo un decennio, i Miami Heat aprono la loro stagione contro i campioni NBA in carica. Se ciò non fosse sufficiente a motivare la squadra di coach Spoeltra, basta ricordare lo sweep subìto per mano di Giannis e compagni ai Playoff 2021. Per i Bucks, vincenti nell’Opening Night, la differenza più grande rispetto all’esordio è l’assenza di Jrue Holiday.

Il primo canestro della gara arriva da un’azione in solitaria di Bam Adebayo, che cattura il rimbalzo difensivo e chiude dall’altra parte in coast to coast.

 

Miami scappa via  sul 22-3 in partenza scavando un solco difficilmente colmabile. Per rientrare Milwaukee avrebbe bisogno di energie nervose che non sembrano esserci dopo la festa alla consegna degli anelli contro i Nets. Eloquente il parziale a fine 1° quarto, chiuso da una tripla allo scadere da metà campo firmata Tyler Herro. Il social media manager degli Heat scherza facendo un rapido calcolo.

 

 

Miami domina letteralmente in tutte le principali categorie statistiche senza alzare mai il piede dall’acceleratore: +20 nel conto dei rimbalzi (58-38),  così come in quello dei punti in contropiede (22-2); +22 sugli avversari anche nei punti in area (60-38). Proseguendo il racconto attraverso i numeri, da segnalare il superamento di quota 6000 assist in carriera da parte di Kyle Lowry. L’ex Raptors, rientrato in campo dopo un sospetto problema alla caviglia, segna il suo primo canestro in maglia Heat con la tripla a inizio 3° periodo. Con 2:49 da giocare sul cronometro del quarto, gli Heat hanno già scollinato oltre i 100 punti, 19° gara di stagione regolare chiusa in tripla cifra per punti segnati contando anche la scorsa stagione. L’esordio stagionale 2021-2022 aggiorna tra gli altri un record di franchigia: maggior numero di punti a tabellone nella gara di apertura dell’annata –prima di stanotte i  129 mandati a referto nel 1999-2000, contro i Pistons, gara però chiusa al doppio supplementare ndr. Finisce così 137 a 95 per gli Heat, che mandano tre giocatori oltre i 20 punti: Tyler Herro (27, dalla panchina), Jimmy Butler (21) e Bam Adebayo (20 con 13 rimbalzi). Doppia doppia meno reboante rispetto alla prima stagionale per Giannis Antetokounmpo (15 punti e 10 rimbalzi), non foss’altro perchè arrivata in una serata da dimenticare in fretta per la sua squadra. Il risultato compromesso in avvio “consente” a Budenholzer di sperimentare quintetti e rotazioni:  da sottolineare, ad esempio, i 27′ in campo di Sandro Mamukelashvili, che risponde con 12 punti e 2-4 dall’arco.

 

 

 

Highlights

(2-0) Golden State Warriors 115-113 Los Angeles Clippers (0-1)

Secondo impegno in calendario nella maratona di 82 partite che caratterizza la stagione NBA e debutto casalingo per Golden State. Dopo aver battuto i Los Angeles Lakers nell’Opening Night, gli Warriors ospitano al Chase Center i Clippers. Per l’occasione, sfoggiano la divisa Origin, che rivisita in chiave moderna la maglia da trasferta degli Warriors 1961-1962. Quella fu l’ultima stagione a Philaelphia per la franchigia prima del passaggio a Ovest. Il quarto d’apertura è completo appannaggio dei padroni di casa e in particolare del padrone di casa per eccellenza: Stephen Curry che prima arringa la folla al microfono e poi si scatena in campo.

 

Il #30  chiude 12′ da fantascienza con 25 punti e un tabellino intonso, senza errori al tiro (9-9, cinque bersagli da oltre l’arco). 127ª partita consecutiva con almeno una tripla a referto per lui. Guidata dal suo leader emotivo e tecnico, Golden State sembra in controllo, sul 44-27, ma i Cippers non sono solo spettatori dello show. Nel secondo periodo Paul George sale di colpi e la squadra di Lue torna pian piano in scia.

Decisivo il parziale di 25-5 con cui L.A. non solo risale dal massimo svantaggio accumulato nel corso del match (-19, sul 42-61  Warriors), ma arriva addirittura al riposo di metà gara con nn punticino di margine. Dopo 24′ è infatti 67-66 Clippers.

Nella terza frazione, nessuna delle due squadre riesce ad acquisire un vantaggio superiore ai cinque punti e Curry oltrepassa nel frattempo la soglia dei 30 segnati, con 4:10 sul cronometro del quarto. La tripla di Reggie  Jackson a meno di 49″ dal termine del periodo rompe la parità e consegna ai Clippers il +3, sul 93-90, in vista degli ultimi 12′.

 

Sempre Jackson muove lo score nel quarto conclusivo grazie alla seconda tripla della sua partita. Dal 98-94 Clippers, dopo quasi due minuti senza canestri per entrambe le formazioni, gli Warriors realizzano otto punti in fila e tornano avanti con due triple di Damion Lee su assist di Otto Porter e Andrew Wiggins, canestri intervallati dal timeout di Tyronn Lue. Pari 104 a 3′ dalla sirena: 1-2 di Draymond Green dalla lunetta,  tripla  a segno di Marcus Morris per i Clippers, cui risponde Curry, che si ripeterà qualche possesso più tardi.

 

Il layup di Draymond Green porta i ragazzi di Kerr sul +4, ma Paul George firma la sua quinta tripla di serata per dare ancora qualche speranza ai suoi con 6.3″ rimasti. Curry non sbaglia in lunetta e i punti 44 e 45 della sua partita mettono in ghiaccio il risultato. Dopo l’1-2 di Zubac dall’altra parte, il finale è 115-113 Warriors.

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Nicolò Basso

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