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NBA, esordio con vittoria per la prima scelta Cade Cunnigham

E’ iniziata una nuova era in casa dei Detroit Pistons. Dopo anni di mediocrità e piazzamenti rosicati ai Playoff della Eastern Conference, i Pistons hanno ufficialmente premuto il tasto del reset dopo la scorsa stagione da 20 vittorie.  Un reset che ha portato in estate la prima chiamata assoluta al Draft, chiamata con la quale è stato scelto Cade Cunningham.

Il talento da Oklahoma State ha dovuto posticipare fino a stanotte l’esordio ufficiale con i Pistons, a causa di un infortunio rimediato in Summer League. Il suo debutto, statisticamente poco brillante, ha però scosso staff e compagni che sono riusciti ad assicurarsi la prima vittoria stagione ai danni degli Orlando Magic. 110-103 il risultato finale.

Così il rookie:

“Credo sia andata bene. Sono riuscito a prendere qualche rimbalzo e mi sono fatto vedere moto lontano dalla palla. Difensivamente mi sono fatto sentire, ed importante per me perchè sono proprio gli aspetti che voglio curare del mio gioco. Volevo dimostrare a me stesso soprattutto che la mia caviglia è ok e che potevo muovermi bene sul parquet. Ora ho buttato fuori tutto il nervosismo. Posso giocare libero”

Come detto, l’impatto di Cunnigham sulla partita è stato sorprendentemente difensivo. Nei 20 minuti scarsi in campo – vige per lui un minutaggio ridotto – il rookie ha fatto registrare 2 punti, 7 rimbalzi e 2 assist. Una performance mediocre, che non ha direttamente viziato il successo dei suoi Pistons ma che tanto fa sperare per gli anni a venire.

Il suo debutto da 2 punti è il peggiore statisticamente da quello di Anthony Bennett nel 2013. Un esordio che, come sappiamo, non portò affatto bene all’all’ora giocatore Cavs. Cade Cunningham però è tranquillo:

“Non posso dire sia stato nulla che non aveva già immaginato. Gioco da tempo a basket, ma certamente nel momento in cui calpesti davvero il parquet diventa comunque diverso da come l’avevi visto nella tua testa. Tutto il tempo che hai investito per prepararti a quel momento una volta che arriva si trasforma in nervosismo e voglia di giocare. Ora però, sono tranquillo”

 

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Pubblicato da
Gabriele Gramantieri

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