(5 – 1) Miami Heat 129 – 103 Memphis Grizzlies (3 – 3)
Nella grande polveriera di questo inizio annata, spesse volte ci si dimentica del grande inizio dei Miami Heat. La banda di coach Spoelstra passeggia sul campo nemico dei Memphis Grizzlies e raggiunge le cinque vittoria stagionali in una sfida che ha fin da subito poco da dire. Il duello Morant – Butler non tradirà le aspettative ed è infatti la stella dei Grizzlies a partire bene per i suoi. A metà primo quarto però, già si farà il solco.
Il candidato al premio Sesto Uomo dell’anno Tyler Herro punisce l’ennesima palla persa dei padroni di casa con la tripla del +19, fino alla rubata e canestro di Jimmy Butler che chiude il primo tempo sul 67-54 Heat. La ripresa è solo l’ombra dei primi 24 minuti e Memphis continuerà a gestire male il possesso del pallone, concedendo a Miami una marea di palle recuperate. Anche Duncan Robinson e Kyle Lowrie si uniranno alla festa: 15 punti per entrambi, dietro ai già citati Herro (22) e ad un Butler in versione tuttofare. 27 punti, 5 rimbazi e 7 assist per lui, oltre che la solita tenacia difensiva in pieno stile Heat Culture. Cadono male in casa i Grizzlies.
(2 – 4) San Antonio Spurs 102 – 93 Milwaukee Bucks (3 – 3)
A proposito di brutte cadute. Dopo il passo falso casalingo contro i T’Wolves, i campioni in carica perdono ancora una volta contro un team non certo al vertice della Western Conference. A questo giro sono i San Antonio Spurs a punire i Milwaukee Bucks, in una gara cominciata in grande equilibrio.
Alle offensive Spurs risponde con gli effetti speciali George Hill, che schiaccia sulla difesa schierata e porta in vantaggio i suoi Bucks anche grazie all’entrata in campo di Giannis Antotokounmpo. La sua schiacciata da rimbalzo offensivo porta a fine primo tempo il punteggio sul 47-45.
L’equilibrio continua ad essere grande protagonista del match. Se per gli Spurs le scorribande più letali le mette a segno il fresco ex Bryn Forbes – fresco anche il suo anello da campione NBA, consegnatoli dai suoi vecchi compagni prima della palla a due – per i Bucks rispondono presenti i soliti Antetokounmpo e Middleton. 28 punti per il primo, 19 per il secondo. Il parziale Spurs da 16-2 comincia a spostare il peso del match verso i ragazzi texani, ma è solo grazie alle giocate nel finali di Dejounte Murray che San Antonio riesce a mettersi in distacco.
Nel 102-93 finale si nascondono 23 punti, 5 rimbalzi, 9 assist e 3 rubate del gioiellino in maglia grigionera.
(1 – 5) Oklahoma City Thunder 82 – 103 Golden State Warriors (5 – 1)
La disparità nel roster delle due squadre non tradisce il risultato finale tra OKC e Golden State, con gli Warriors che passano agilmente sopra a Shai Gilgeous-Alexander e compagni.
L’inizio, il proseguo e la fine sono tutti firmati Golden State. A turno, Curry, Poole e Wiggins su tutti metteranno il loro timbro sul cartellino e sulla partita, che già dai primi momenti prende la netta virata verso la Baia. La tripla di Jordan Poole conferma l’ottimo inizio di stagione del sophomore e incastona il vantaggio sul 40-27. Wiggins parteciperà alla festa mettendo a segno 4 delle sue 5 triple tentate, raggiungendo i 14 punti finali. Top scorer, come ci si poteva aspettare, Steph Curry con 20 punti totali ed il 46.2% da tre.
In una partita mai in discussione, per OKC si segnalano i 15 si SGA e i 14 di Lu Dort.