Nonostante le tante controversie che hanno caratterizzato la questione vaccini in NBA, con Kyrie Irving in prima linea tra i “contestatori”, la stragrande maggioranza dei giocatori ha deciso di sottoporsi alla vaccinazione. Essa ha dato i suoi frutti, riducendo in maniera drastica il numero di giocatori che si sono dovuti fermare dopo essere entrati nel severo protocollo anti-Covid NBA.
Il protocollo, tra i più severi di tutto il mondo sportivo, ha permesso alla lega di terminare la sua storica stagione nella bolla di Orlando e di portare a termine la scorsa senza troppi scossoni. Il vaccino ha di fatto svoltato la situazione, anche se qualche contagio continua comunque a esserci.
Gli ultimi casi sono quelli di Tobias Harris e Kevin Love, out fino a data da destinarsi proprio perché costretti a fermarsi dopo essere stati, con tutta probabilità, contagiati:
Cavaliers e Sixers dovranno quindi fare a meno di due dei loro migliori giocatori. I Cavs hanno iniziato la stagione in maniera molto positiva, con il nucleo di giovani promesse che sembra aver iniziato a trovare una certa intesa, come fatto intendere da Jarrett Allen.
I Sixers invece sono ancora alle prese con la grana Simmons, ancora ben lontana dall’arrivare ad una soluzione ottimale e definitiva. Il numero 25 è ancora sospeso dalle attività di squadra, dopo essere stato cacciato dagli allenamenti da coach Doc Rivers.
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