Risultati NBA

Risultati NBA, vincono Cavaliers e Pistons, i Pelicans rialzano la testa, Herro spinge gli Heat nella stratosfera

(8-5) Utah Jazz 105-111 Miami Heat (8-5)

I Miami Heat tornano alla vittoria dopo ben tre sconfitte consecutive proprio contro gli Utah Jazz, ultima squadra battuta in Regular Season dalla squadra allenata da Coach Spoelstra. Gli Heat partono meglio degli avversari, terminando il primo tempo con 10 punti di vantaggio sul 58-48. Nella ripresa la franchigia di Miami allunga di parecchio ma rischia nel finale, subendo un parziale nell’ultima frazione di gioco di 36-16, che non basta però per frenare le ambizioni di vetta della squadra. Sugli scudi Tyler Herro, che scende titolare in quintetto al posto di Jimmy Butler e lo fa con 27 punti segnati e 8 rimbalzi. Ottima prova corale per Miami, in cui si fanno notare anche Duncan Robinson e Kyle Lowry, rispettivamente con 22 e 21 punti segnati.

Per Utah si è trattata della classica partita in cui la squadra si è svegliata troppo tardi; gli Jazz hanno pagato la minore precisione dal campo e dai liberi e il numero di rimbalzi decisamente inferiore a quello degli avversari. Ci hanno provato a guidare la squadra sia Bogdan Bogdanovic con i suoi 26 punti, che Jordan Clarkson, sesto uomo dell’anno in carica e autore di 25 punti in uscita dalla panchina. Convincente anche la prova di Donovan Mitchell con 22-4-6.

(2-12) New Orleans Pelicans 112-101 Memphis Grizzlies (6-7)

L’assenza di Zion Williamson continua a pesare su una squadra dotata comunque di buon talento come i New Orleans Pelicans, che riescono a portarsi a casa la seconda vittoria stagionale contro i Memphis Grizzlies. NOLA comincia meglio e prende un discreto vantaggio sugli avversari, tale da non permettere mai alla squadra di rischiare di perdere l’incontro. Memphis si affida al solito duo Brooks-Morant che combinano rispettivamente 23 e 22 punti, con 10 assist annessi per il prodotto di Murray State.

Per i Pelicans è invece da segnalare l’importante ritorno di Brandon Ingram, unico All-Star della squadra al momento, che dopo ben sette gare di assenza si è messo in mostra con una prestazione degna di nota da 19 punti, 4 assist e 3 rimbalzi. In suo aiuto è accorso Nickeil Alexander-Walker, miglior marcatore dei suoi con 21 punti segnati e soprattutto Jonas Valanciunas, capace di mostrare i muscoli sotto canestro raccogliendo 9 rimbalzi e segnando 15 punti.

(3-10) Orlando Magic 92-104 Washington Wizards (8-3)

Continua la favola degli Washington Wizards, che si ritrovano grazie a quattro vittorie consecutive a comandare la Eastern Conference; sorprendentemente, i Wizards riescono a spuntarla anche senza il loro miglior giocatore, Bradley Beal, in un incontro in cui i Magic pagano tanto l’imprecisione con solo il 33.7% dal campo e il 32.5 da dietro l’arco. Spencer Dinwiddie si mette sulle spalle la squadra e fa il bello e il cattivo tempo in attacco, con una doppia doppia da 23 punti e 11 rimbalzi. Le sue giocate, assieme a quelle di Montrezl Harrell, autore di 20 punti, 7 assist e 6 rimbalzi consentono alla squadra della Capitale di portarsi avanti di ben 20 punti e di amministrare contro dei Magic davvero incapaci di contrastare la loro offensiva.

A poco servono i 22 punti e 8 assist di Cole Anthony, frutto di una produzione davvero imprecisa e che recita 4 su 16 dal campo e la prestazione da 14 punti e 17 rimbalzi di Mo Bamba. Gli Orlando Magic perdono la sesta partita su sette giocata ad Orlando e continuano a sprofondare a Est dove già occupano l’ultima piazza.

(6-8) Indiana Pacers 118-113 Philadelphia 76ers (8-6)

In assenza di Joel Embiid, i Philadelphia 76ers dimostrano di soffrire tanto la protezione del ferro e la difesa interna, e anche nell’incontro con gli Indiana Pacers, questo diventa un fattore da non sottovalutare per Coach Rivers. Il punteggio potrebbe far presagire a una gara piuttosto equilibrata, ma la verità è che i Pacers partono forte e meglio degli avversari, tanto da potersi permettere di gestire il vantaggio in quasi tutta la gara, con i Sixers che si fanno rivedere solamente nel finale.

Decisamente ispirato Justin Holiday che dalla panchina mette a segno 27 punti diventano il miglior marcatore della serata per i suoi; bene anche il reparto lunghi con Sabonis che segna 18 punti e prende 12 rimbalzi e Miles Turner che ne segna invece 22. Ancora ottimo Malcolm Brogdon, in tripla doppia da 13-10-10. A Philadelphia non basta un Tobias Harris in formato All-Star con 32 punti segnati e 11 rimbalzi e una buonissima prestazione da parte di Tyrese Maxey. I Sixers subiscono tantissimo nel pitturato e fanno fatica a far girare la palla, come dimostrano i ben 17 assist in meno rispetto ad Indiana.

(7-7) Toronto Raptors 121-127 Detroit Pistons (3-9)

Grande beffa per i Toronto Raptors che vengono raggiunti e superati nel finale da dei buoni Detroit Pistons, autori di una gara corale che dovrebbe essere un punto di partenza per la squadra allenata da Dwane Casey. Nonostante il gioco sia equilibrato e le statistiche siano state molto simili, la franchigia di Motor City è riuscita a spuntarla grazie alla maggiore precisione da tre punti e soprattutto ai tiri liberi.

Jerami Grant ha guidato i suoi per punti, mettendone a segno 24, di cui 14 punti nell’ultima frazione per sancire la vittoria della squadra; grande contributo dato anche da Saddiq Bey e Isaiah Stewart, con 16 e 20 punti rispettivamente. Ancora male Cade Cunningham che non sembra riuscire a trovare il ritmo giusto nelle ultime partite; per lui solo 10 punti con ben 10 tentativi totali dal campo. Ai Raptors non serve l’enorme prova di Pascal Siakam da 25 punti e 12 rimbalzi e i 23 punti di Gary Trent Jr, sempre più a suo agio nella veste di giocatore del quintetto titolare. I Raptors subiscono la quarta sconfitta nelle ultime cinque partite, vanificando l’ottimo inizio di stagione.

(9-5) Cleveland Cavaliers 91-89 Boston Celtics (6-7)

In una Eastern Conference piena di sorprese, continua a piacersi e ad accumulare vittoria Cleveland, con i Cavaliers che la spuntano contro i Boston Celtics che vanno vicinissimi a mandare la gara all’overtime con Dennis Schroder. La gara risulta essere equilibrata anche e soprattutto a causa della scarsa precisione delle due squadre, che non superano il 26% da tre punti. Jayson Tatum mette a segno 21 punti per i biancoverdi ma ha bisogno di 22 conclusioni per raggiungere quel punteggio. Buono l’apporto che viene dato da Robert Williams III con 12 punti e 16 rimbalzi e soprattutto da Schroder; il tedesco è il miglior marcatore della serata con 28 punti segnati. Il suo jumpshot finisce di pochissimo fuori e per poco non trascina i suoi all’overtime.

A guidare i Cavaliers ci pensano Darius Garland con 22 punti e due liberi fondamentali segnati a 10 secondi dallo scadere ed Evan Mobley. La terza scelta dell’anno, in testa nella gara per il Rookie of The Year, mette a referto 19 punti e 9 rimbalzi per i suoi, risultando decisivo per la vittoria.

(8-4) Los Angeles Clippers 129-102 Minnesota Timberwolves (4-8)

I Los Angeles Clippers continuano la propria striscia di vittorie, portando il bottino totale a sette consecutive; i problemi di Minnesota in difesa sono più che evidenti in questa gara, con i Clippers in due quarti superano addirittura i 70 punti e possono giocare il resto della partita a ritmi anche piuttosto bassi. Una prestazione corale per la banda di Tyronn Lue, con Paul George e Reggie Jackson a farla da padroni con 23 e 21 punti segnati. Una grossa mano viene data da Ivica Zubac che giganteggia in area con 10 punti e 12 rimbalzi e Eric Bledsoe a guidare la squadra per assist, ben nove per lui.

Ai Timberwolves non basta la buona prova di Anthony Edwards con 21 punti e 9 rimbalzi presi, con Minnesota che continua a non convincere quando si parla di squadra. Karl Anthony Towns è in una serata no e non basta D’Angelo Russell per fornire aiuto concreto alla prima scelta assoluta della scorsa annata.

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Pubblicato da
Gabriele Russo

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