(9-6) Los Angeles Clippers 108-120 Memphis Grizzlies (8-7)
Poche risposte da parte dei Clippers per arginare il tornado Ja Morant: così la stella dei Grizzlies ne approfitta e, con i suoi 28 punti, si sbarazza dei losangelini con un terzo quarto da incorniciare. In una partita che viaggia sul filo dell’equilibrio fin dalle sue battute iniziali, Memphis offre una prova di grande solidità difensiva e riesce a trovare lo strappo decisivo proprio nel terzo quarto, quando Morant segna ben 17 punti. La grande vena offensiva prosegue la sua scia anche ad inizio quarto periodo, quando Clark segna quattro canestri consecutivi che danno addirittura il +20 a Memphis, per il primo (e definitivo) strappo della partita.
(10-5) Washington Wizards 97-112 Miami Heat (11-5)
Era la prima di due sfide consecutive, quella tra le due migliori squadre, dati alla mano, della Eastern Conference. A vincere il primo confronto sono i Miami Heat, che conquistano così la quarta vittoria consecutiva. Sugli scudi c’è soprattutto Jimmy Butler, autore di 30 punti. Ma Miami beneficia molto anche del rientro di Bam Adebayo, che chiude a quota 20 punti segnati. In una sfida tutto sommato equilibrata nella prima metà di gara, a fare la differenza sono le 7 triple mandate a segno su 8 tentate totali nel terzo periodo, decisive per scavare il solco tra le due squadre fino al 75-57 Miami. Un distacco che Washington non riesce più a ricucire e che dura fino al termine della gara. È la nona volta nelle 11 W stagionali che Miami vince in doppia cifra di vantaggio.
(13-2) Golden State Warriors 104-89 Cleveland Cavaliers (9-8)
Erano altri tempi ed altri giocatori, ma la sfida tra Warriors e Cavs rievoca sempre ricordi di una delle rivalità più accese delle scorse stagioni NBA. L’unica costante rimasta è una, porta il numero 30 ed è letale e decisiva come sempre: Stephen Curry. Non è stata una nottata facile per la miglior squadra della lega, numeri alla mano. Cleveland, nonostante le tantissime assenze che stanno minando il buon inizio di stagione, dà del filo da torcere ai ragazzi di coach Kerr, che all’inizio del quarto periodo si trovano sotto per 81-68. Ma è proprio nel quarto periodo che la partita svolta completamente. Golden State alza il muro in difesa, lasciando Cleveland a soli 8 punti segnati in tutto il quarto. Dall’altra parte Steph Curry si scatena e segna ben 20 dei suoi 40 punti nel solo quarto periodo, con 4 triple di cui 3 consecutive. L’ennesima prestazione monstre per il miglior giocatore di questo inizio di stagione.