I Golden State Warriors sono al momento la miglior squadra di tutta la NBA, avendo iniziato la stagione con un record di 16 vittorie e 2 sconfitte. Tutto sembra girare alla perfezione nella Baia, tranne una cosa: il minutaggio di Stephen Curry. Il giocatore non sarebbe d’accordo al 100% con coach Steve Kerr su alcune scelte tattiche riguardanti la sua rotazione. La notizia è stata riportata da Joe Viray.
Il problema della rotazione di Curry
Il problema per Stephen Curry non è tanto il minutaggio in sé, ma le tempistiche della sua rotazione. La stella degli Warriors gioca circa 34 minuti di media a partita, pochi considerando il suo status all’interno della NBA. Ma i cambi che Steve Kerr fa non lo convincono del tutto, come dichiarato dopo la vittoria contro i Philadelphia 76ers:
“Non sono a mio agio al 100% con le rotazioni che stiamo utilizzando.”
Nel momento in cui Curry sente di essere entrato in ritmo, deve essere sostituito, di solito a metà del quarto, il momento deciso dal coach per il suo riposo in panchina.
Normalmente, Stephen Curry veniva usato per intero nel primo e nel terzo quarto, riposando all’inizio del secondo e dell’ultimo quarto per poi giocare la seconda metà. Ora, Curry viene gestito diversamente, non giocando mai spezzoni di partita più lunghi di 6 o 7 minuti. Coach Kerr vuole gestire al meglio le energie del suo miglior giocatore, che al momento sta facendo un po’ fatica a comprendere queste soluzioni.
Il problema non sembra avere riscontro sul campo però, dove i Golden State Warriors macinano vittorie. Anche i numeri di Stephen Curry non sembrano risentirne. Il giocatore sta viaggiando con statistiche da MVP, con 28.2 punti, 5.8 rimbalzi e 6.8 assist di media a partita.
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