Andare fuori giri è normale, soprattutto se i livelli di performance e ritmo mantenuti sono ai più difficilmente sostenibili. È questa, in estrema sintesi, la condizione che Golden State ha sperimentato nella notte NBA contro Phoenix. Anche per merito degli avversari, il conto delle palle perse è salito a 23, ripresentando un fattore comune a diverse uscite degli Warriors, già sotto la lente a inizio anno. La squadra è penultima in NBA se si guarda al dato relativo alle palle perse (16-4 a partita).
Warriors, troppe palle perse, Kerr chiede pazienza
Il commento di Steve Kerr in merito non lascia spazio a scuse:
“[Vorrei vedere] gestione equilibrata e pazienza. In alcune situazioni di gioco abbiamo avuto fretta di forzare passaggi in corsa, senza avere nemmeno la possibilità di fermarci un attimo per valutare il contesto e le opzioni a disposizione. Delle 23 [palle perse] viste stasera, molte sono dovute a questo fattore. Ci saranno molte cose da rivedere per mettere a punto un migliore piano partita. La sfida è difficile, come è giusto che sia a livello NBA. Per noi Phoenix è un buon metro di paragone, siamo stati con loro per tutta la durata dell’incontro nonostante ci mancassero un paio di giocatori e senza aver tirato bene. C’è molto di cui essere contenti e altrettanto su cui lavorare.”
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