Risultati NBA

Risultati NBA, Golden State ritorna regina ad Ovest, i Clippers vincono il derby di LA e gli Jazz battono i Celtics

(9-16) Indiana Pacers 104-113 Miami Heat (14-9)

Nella gara di apertura di questa giornata NBA, i Miami Heat sono riusciti a spuntarla sugli Indiana Pacers nonostante le assenze importanti di Bam Adebayo e di Jimmy Butler.

Gara che sin da subito si dimostra molto equilibrata, con le due franchigie che fanno di tutto per vincerla. Gli Heat cominciano meglio, con Kyle Lowry ormai totalmente calato nella parte di veterano di questa squadra, tanti possessi, punti e assist per lui. Alla fine della partita, saranno 26 punti e 9 assist per l’ex Toronto Raptors.

Dall’altra parte Indiana può contare su Domantas Sabonis che pur partendo dalla panchina, gioca il minutaggio di un titolare a causa dell’infortunio di Torrey Craig, che lascia il campo dopo soli 4 minuti, non producendo alcuna statistica. In ogni caso, il cestista lituano mette in mostra tutto il suo repertorio, con doti da scorer, passatore e grande aiuto a rimbalzo. 14 e 16 rimbalzi per lui.

Il canovaccio della gara risulta lo stesso per quasi tutto l’incontro, con gli Heat in vantaggio che provano a scappare e i Pacers che si avvicinano pericolosamente; nel terzo quarto si fa vedere Caris LeVert che chiude la partita da miglior marcatore dei suoi, con ben 27 punti; per Miami rispondono invece Herro e Robinson che segnano rispettivamente 18 e 24 punti, chiudendo così la gara e portandosi la vittoria a casa.

(13-10) Cleveland Cavaliers 116-101Washington Wizards (14-9)

Lo scontro tra le due sorprese della Eastern Conference vede trionfare i Cavaliers, che mostrano il loro dominio di gioco nei primi due quarti, indirizzando la gara nei binari giusti e continuando in discesa.

I Cavs si mettono in mostra soprattutto dal punto di vista difensivo, limitando Kuzma e Beal a soli 12 e 14 punti rispettivamente; grande contributo di Evan Mobley con cui Cleveland centra la quarta vittoria di fila dal suo ritorno.

Dopo un primo quarto piuttosto equilibrato e con non molti squilli, nel secondo i Cavaliers scappano, chiudendo con il parziale di 31-17; il protagonista assoluto è Darius Garland, miglior marcatore con 32 punti, segnati con un’efficienza altissima. 5 su 6 da 3 e 11 su 17 totali dal campo, a cui aggiunge 10 assist e 8 rimbalzi, chiudendo la partita in aria di tripla doppia.

Il quintetto lungo voluto da Bickerstaff continua a dare i suoi frutti, considerando i 28 punti e 13 rimbalzi di Jarrett Allen e i 15 punti segnati da Lauri Markkanen, di cui ben 4 triple molto importanti ai fini del risultato.

Per i Wizards gara davvero opaca, con nessuno dei capitolini che riesce a mettere in campo sprazzi di buona pallacanestro; i Cavs salgono al sesto posto ad Est e non hanno alcuna intenzione di fermarsi.

(12-11) Atlanta Hawks 96-98 Philadelphia 76ers (12-11)

Gara che si preannunciava molto equilibrata, tra due squadre alla ricerca di vittorie e desiderose di scalare la classifica, e così è stata.

I Sixers e gli Hawks partono lentamente, scambiandosi inizialmente i ruoli di leader e inseguitrice tra il primo e il secondo quarto; per Atlanta si capisce che presto che c’è qualcosa che non va e infatti i ragazzi di McMillan hanno difficoltà a segnare, risultando molto imprecisi.

Trae Young si fa carico della squadra, anche se chiude la partita con statistiche inferiori alle ultime uscite; per lui 25 punti e 10 assist. Il quintetto titolare non riesce a trovare punti importanti, esclusi i 18 di John Collins, e allora diviene molto importante il contributo dalla panchina di Lou Williams e soprattutto Danilo Gallinari che segnano 11 punti il primo, e 18 con 8 rimbalzi il secondo.

Per Philadelphia discorso diametralmente opposto, con i Sixers che chiudono con tutto il quintetto in doppia cifra nei punti; al centro della squadra, c’è Joel Embiid che domina la gara con 28 punti e 12 rimbalzi. Sua la giocata decisiva, ovvero il jumper segnato a 40 secondi dalla fine, che permette ai 76ers di scappare definitivamente.

(16-6) Brooklyn Nets 110-105 Minnesota Timberwolves (11-12)

Brooklyn si conferma prima ad Est battendo Minnesota nel segno di Kevin Durant. La squadra di Steve Nash si presenta nella casa dei Timberwolves con la voglia di vincere ed allungare in classifica, approfittando dell’assenza di uno dei perni della squadra, Karl Anthony-Towns infortunatosi alla schiena.

La gara in realtà è piuttosto equilibrata, con i T-Wolves che giocano meglio nel primo quarto, e addirittura chiudono con ben 7 punti di vantaggio. D’Angelo Russell sente il fuoco della sfida con la propria ex squadra, e segna 21 punti e 11 assist, comportandosi da leader per Minnesota.

Il quintetto titolare gioca bene, con Naz Reid e Anthony Edwards che portano 19 punti ciascuno al bottino complessivo; Malik Beasley dà una grossa mano in uscita dalla panchina, segnando 18 punti.

Nel secondo quarto si fanno rivedere i Nets, e soprattutto si mette in mostra Durant, che chiuderà la partita con 30 punti, 6 assist e 10 rimbalzi, con altissima precisione ai liberi. James Harden non tira molto, centrando tra l’altro poco il bersaglio, ma il tabellino recita comunque 20 punti, 9 assist e 7 rimbalzi. Patty Mills sempre più calato nella parte di point guard del Big Three aggiunge 23 punti di cui 4 triple mandate a bersaglio.

KD decide la partita con il suo marchio di fabbrica, il tiro dalla media distanza che manda a bersaglio a 11 secondi dalla fine, portando a casa la vittoria.

(5-19) Orlando Magic 116-118 Houston Rockets (6-16)

Grande battaglia tra le due ultime della classe, Magic e Rockets che si trovano in pieno di processo di tanking, ma nonostante ciò, regalano molto spettacolo al Toyota Center.

Entrambe le squadre ci provano in tutti i modi a vincere la partita, scambiandosi più volte i vantaggi e mettendo in mostra tutto il talento dei propri quintetti; il primo quarto è tutto dei Rockets, che giocano meglio e chiudono in vantaggio la frazione di gioco.

Nei due quarti successivi alzano la testa i Magic, guidati da un ottimo Cole Anthony, capace di segnare 26 punti e di smistare ben 7 assist; tutto il quintetto gioca una buona pallacanestro e Terrence Ross porta alla causa 18 punti dalla panchina.

Per Houston vale lo stesso discorso, con un buon gioco corale che porta spettacolo e punti dal quintetto titolare; in grande spolvero Christian Wood, autore di 20 punti e 14 rimbalzi ed Eric Gordon, decisivo per la vittoria finale.

Gordon non solo segna 24 punti, ma si toglie lo sfizio di segnare il canestro decisivo per la vittoria ad un secondo e mezzo dalla fine, regalando la vittoria ai suoi.

(7-18) New Orleans Pelicans 107-91 Dallas Mavericks (11-10)

Brutta sconfitta dei Dallas Mavericks in una gara che vive di più sugli errori dei giocatori in campo che sulle loro grandi giocate. La partita comincia su ritmi blandi, in cui Pels e Mavs si scambiano più volte il vantaggio e chiudono il primo quarto sul 19-14 per Dallas.

La squadra di Jason Kidd fa molta fatica a segnare, come evidenziato dal fatto che Doncic sia miglior marcatore dei suoi con soli 21 punti; fortunatamente Luka cerca di aiutare i suoi raccogliendo 10 rimbalzi e fornendo ben 7 assist alla causa.

Dall’altra parte il protagonista è Brandon Ingram, che si prende tutte le responsabilità del caso e continua ad elevarsi al ruolo di giocatore franchigia; 24 punti, 12 assist segnando un nuovo massimo in carriera e soprattutto guida in campo per i suoi. L’intesa con i nuovi Valanciunas e Graham continua a costruirsi, e i due segnano 14 e 13 punti.

Nel secondo tempo i Mavericks calano spaventosamente nei ritmi, permettendo ai Pelicans di segnare più di 60 punti e di portarsi a casa la vittoria con 16 punti di vantaggio.

(12-11) Boston Celtics 130-137 Utah Jazz (15-7)

Nella prima delle tre gare di cartello della nottata, gli Utah Jazz si portano a casa una gara intensissima, in cui i cambi di vantaggio e l’equilibrio hanno fatto da padrone.

Sulle ali del loro giocatore franchigia, Donovan Mitchell, i Jazz partono decisamente meglio, chiudendo il primo quarto in vantaggio di 13 punti sui Celtics. Spida è protagonista assoluto, non solo con i suoi 34 punti ma anche con i tre canestri consecutivi che chiuderanno poi la gara.

I Celtics continuano paradossalmente a giocare meglio in assenza di Jaylen Brown, ed è soprattutto Tatum a beneficiarne; 37 punti con scarsa precisione da tre punti, uniti a 6 rimbalzi e 5 assist, che aggiunti ai 26 di Schroder e ai 21 di Horford permettono a Boston di combattere degnamente.

La chiave della gara sono sicuramente i rimbalzi in cui i Jazz dominano con O’Neale e Gobert, e la precisione; il gioco corale di Utah è decisamente migliore di quello di Boston, e i Jazz riescono sempre a trovare l’uomo libero per mandare a segno un tiro. I punti portati dai gregari, tra cui i 29 di Conley e i 16 di Bogdanovic sono fondamentali nel bottino finale e regalano la vittoria a Utah.

(12-12) Los Angeles Lakers 115-119 Los Angeles Clippers (12-11)

Va in scena anche il derby di Los Angeles, vinto dai Clippers che rimangono in testa per quasi l’intera totalità della gara. La gara è piuttosto equilibrata per tutta la sua durata, con i role players a risultare decisivi, soprattutto per i biancoblu.

Tyronn Lue si aggrappa ad un gruppo squadra che risulta essere molto affiatato e dona le chiavi del gioco in mano a Paul George che pur senza prestazioni eccezionali, risponde presente con 19 punti, 8 rimbalzi e 9 assist.

A sbloccarsi in grande stile sono Luke Kennard e Marcus Morris che nella gara più importante per la loro squadra, segnano 19 e 21 punti, aiutando la squadra a risalire la classifica ad Ovest.

Per i Lakers è ancora in difficoltà Westbrook, autore di 10 punti e 9 assist, quindi i gialloviola si affidano al duo che ha portato l’ultimo titolo a Los Angeles, James e Davis. 23 e 27 punti per il duo, con AD che ha sulla coscienza una doppia serie di liberi del possibile sorpasso non segnati. 

Negli ultimi secondi di partita, proprio dalle mani di Kennard e Morris fuoriescono le triple decisive che chiudono la partita.

(19-4) Phoenix Suns 96-118 Golden State Warriors (19-3)

Nel rematch della sfida più calda della Western Conference, i Golden State Warriors regolano la pratica Suns con 22 punti di margine nel risultato finale. Senza Devin Booker e con un opaco Chris Paul, i Suns giocano al meglio delle loro possibilità ma finiscono vittima del grande stato di forma dei Dubs.

Steph Curry scende in campo con la voglia di riscattare la pessima prestazione della prima sfida, e segna ben 23 punti con 6 triple a bersaglio. Funziona molto bene la difesa di Golden State, che riesce a limitare i punti avversari non solo nel perimetro, ma anche vicino al ferro, con DeAndre Ayton che segna 23 punti con il 45% circa dal campo.

La squadra allenata da Steve Kerr, diverte e si diverte, nel segno della second unit, in cui Juan Toscano Anderson e Gary Payton II mettono in mostra tanta voglia di fare bene e portano rispettivamente 17 e 19 punti. In particolare Payton II chiude con uno straordinario 7 su 9 dal campo, e gli Warriors possono godersi la vetta a Ovest.

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Pubblicato da
Gabriele Russo

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