Risultati NBA

Risultati NBA, Jokic cala l’asso al Madison Square Garden; inciampo Warriors in casa; prova di forza Bulls a Brooklyn

(11-11) Denver Nuggets 113-99 New York Knicks (11-12)

Vittoria wire-to-wire per Denver al Madison Square Garden. Un successo – il terzo nelle ultime dieci gare giocate – che porta la firma indelebile di Nikola Jokic fin dai possessi iniziali. L’MVP in carica va in doppia cifra già nel primo quarto, Dopo 12′ Denver viaggia a nove assist su 12 canestri di squadra e chiude in vantaggio 30-25. Servono oltre 2:30 per vedere il punteggio muoversi nel secondo periodo, grazie alla tripla di Davon Reed che conduce i suoi al +8. Si tratta di uno dei sei canestri da oltre l’arco per i Nuggets nel solo secondo quarto, saranno ben 10 le realizzazioni alla pausa lunga. Saliti anche a +16 (44-28), gli ospiti vanno all’intervallo davanti di 11 lunghezze 60-49. New York rientra anche a -6, ma da lì in avanti non vedrà nemmeno la targa di Denver. Il parziale decisivo è ancora una volta ispirato da Jokic, protagonista del 23-3 che di fatto mette al sicuro il risultato ben prima dell’utimo quarto. Dopo tre frazioni il serbo ha raccolto la bellezza di 32 punti, 15 dei quali proprio nel 3° quarto.

In apertura di quarto periodo i Nuggets toccano il +30 (106-76) e amministrano il vantaggio. 30 assist complessivi per Denver, che registra un season-high per triple a bersaglio (20), fotografia nitida della serata Nuggets. Jokic va in doppia doppia in 27′ sul parquet (32 punti, 11 rimbalzi, cinque assist, 14-19 al tiro). Nota lieta dalla panchina è Zeke Nnaji, che gioca ben 34′ e manda a referto 21 punti e otto rimbalzi, con cinque triple realizzate.

Per i padroni di casa solita prestazione all-around di Randle (24 punti, sette rimbalzi, otto assist), 15 punti per Fournier, 13 per Barrett e 11 a testa per Burks e Rose, quest’ultimo in uscita dalla panchina.

(16-8) Chicago Bulls 111-107 Brooklyn Nets (16-7)

Nuovo appuntamento nella Grande Mela per i Chicago Bulls dopo la terza vittoria in altrettante sfide stagionali contro i Knicks. La partenza stentata (2-9 in 2:30 di gioco)  fa capire ai ragazzi di coach Donovan che quella al Barclays Center non sarà affatto una passeggiata. A fine 1° quarto è 28-34. Chicago passa a condurre per la prima volta a a 3:57 dall’intervallo (47-46) grazie al canestro di LaVine. Brooklyn risponde però con un mini-parziale 9-0 siglato dalla coppia Durant-Harden e va negli spogliatoi con quattro punti di margine sugli avversari (52-56). I padroni di casa provano un affondo al giro di boa del terzo quarto, quando giungono al massimo vantaggio di serata sul +11 (60-71), ma la reazione di Chicago non si fa attendere. La tripla di Zach LaVine riporta gli ospti a -1. A questo punto, il canestro con 1.1 sul cronometro del quarto da parte di Paul Millsap ristabilisce un possesso pieno tra le squadre (79-82). Nel quarto periodo i Bulls rimangono a un’incollatura dai Nets e mettono la testa avanti per la seconda volta nel match sul punteggio di 85-84, tentando a +6 un allungo spento sul nascere. Si entra nell’ultimo minuto di partita con i Bulls avanti di tre e Zach LaVine in lunetta dopo il fallo su tiro di Bruce Brown (2-2). Kevin Durant tiene in vita Brookyn con il canestro da tre ma sul possesso successivo Lonzo Ball restituisce il favore.

A poco serve la schiacciata al ferro di Kevin Durant prima del timeout Bulls. I Nets devono far fallo e sperare, ma è sufficiente l’1-2 di Dosunmu per impedirne il rientro. Chicago sale 2-0 contro Brooklyn in stagione assicurandosi la vittoria nello scontro diretto (ininfluente la terza sfida ancora in  calendario) e si porta a ½ partita dalla prima posizione a Est. 31 punti, otto rimbalzi e sei assist per Zach LaVine, 29 e sei rimbalzi per DeRozan, che segna 13 punti nel 4° periodo. Otto punti, nove rimbalzi e sette assist per Lonzo Ball, che può fregiarsi della tripla decisiva per il risultato. 11 punti con un solo errore al tiro per Ayo Dosunmu. Tra le file dei Nets, Durant scrive 28 punti, 10 rimbalzi e quattro assist. Aldridge segue con 20 punti e sette rimbalzi. James Harden si ferma a 14 punti con 5-21 al tiro ma aggiunge anche 14 assist e sette rimbalzi.

(14-10) Miami Heat 102-124 Milwaukee Bucks (15-9)

Pur senza Antetokounmpo per la seconda partita consecutiva – fastidio al polpaccio da monitorare per il greco – Milwaukee riprende la propria corsa. Dopo lo stop nella trasferta di Toronto, che aveva interrotto una serie di otto vittorie consecutive, i Bucks ritrovano il proprio pubblico nella serata che coincide con la consegna dell’anello a PJ Tucker, oggi agli Heat.

Non c’è ad ogni modo troppo spazio per i convenevoli: i due punti con cui DeMarcus Cousins inaugura il tabellino personale regalano a Milwaukee la doppia cifra di vantaggio nel primo quarto e i campioni in carica sono a +11 dopo 12′ (23-34). Due triple Heat, rispettivamente di Caleb Martin e Kyle Lowry, non  bastano a restare in scia ai Bucks, che pescano la fuga buona grazie a un Connaughton particolarmente ispirato dall’arco dei tre punti (sette canestri su 13 tentativi a fine gara).

All’intervallo, con 69 punti a tabellone, i ragazzi di Budenholzer hanno un vantaggio rassicurante di 17 lunghezze. Toccato anche il +31 in apertura di 4° quarto (79-110), Milwaukee, imbattuta in casa da sette gare, archivia la pratica in scioltezza “vendicando” il pesante passivo subito nella prima trasferta in Florida del 2021-2022. Trasferta che peraltro si ripresenterà la prossima settimana, quando la serie stagionale vivrà il suo terzo di quattro episodi. Per il momento i Bucks scavalcano proprio gli Heat in classifica nella Eastern Conference.

26 punti per il già citato Pat Connaughton, 22 con nove assist e sei rimbalzi per Khris Middleton, 19 e 16 rimbalzi per un solido Bobby Portis. In uscita dalla panchina, doppia cifra anche per Thanasis Antetokounmpo (10, 5-7 al tiro) e DeMarcus Cousins (11 punti, cinque rimbalzi). Per gli Heat in luce Max Strus dalla panchina (25 punti, 6 triple a bersaglio). Prima di ritrovare Milwaukee, Miami affronterà ora Memphis, che continua la sua striscia di successi.

(13-10) Memphis Grizzlies 97-90 Dallas Mavericks (11-11)

Reduce dal rotondo +73 contro OKC che ha letteralmente sbriciolato diversi record di franchigia, Memphis va in trasferta a Dallas per la quarta partita senza Morant. Il report infortuni/assenze non sorride nemmeno ai Mavs. I texani sono in back-to-back privi di Doncic (fastidio alla caviglia sinistra), Porzingis (solito problema al ginocchio sinistro) e Cauley-Stein, out per motivi personali. Memphis manda a segno tre delle prime quattro conclusioni dall’arco e scappa sul 13-2 in partenza. Dopo 12′ il punteggio è 22-18. La seconda spallata da parte dei Grizzlies è meglio assestata e ha effetti più duraturi sull’andamento della gara, che gli ospiti controllano nonostante una marea di palle perse (23 a fine match). All’intervallo i Grizzlies sono avanti di 12 e la forbice tra le squadre si allarga fino al +17 (69-52) sul finire di un 3° periodo archiviato con 14 punti di margine. Non basta un 4° quarto da 20 punti di Tim Hardaway Jr. a regalare ai suoi una chance di vittoria, nonostante il -5 acciuffato negli ultimi 40″.

Il 2-2 di Tyus Jones (16 punti e 6-6 dalla lunetta) chiude i conti in favore di Memphis, che raccoglie la settima vittoria nelle ultime 10 partite giocate. Tutto lo starting five di coach Jenkins va in doppia cifra guidato dai 29 punti e nove di Desmond Bane (12-20 al tiro, 4-6 dall’arco). 13 punti e cinque rimbalzi per Jaren Jackson Jr., 11 punti a testa per Dillon Brooks e Steven Adams (che aggiunge 13 rimbalzi). Per la quarta partita di fila Memphis vince senza esssersi mai trovata a rincorrere nel corso della gara: un record da quando la NBA ha inziato il tracking sistematico della sua immensa mole statistica.

Hardaway Jr., in uscita dalla panchina, è il top scorer di Dallas con 29 punti e sette rimbalzi. 15 punti e otto assist per Jalen Brunson (7-21 al tiro).

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Nicolò Basso

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