San Antonio Spurs 104 – 108 Phoenix Suns
Tutto secondo i piani per la squadra di coach Monty Williams, che supera tra le mura amiche la resistenza degli Spurs diventando la prima squadra della lega a cogliere la ventesima vittoria stagionale – i Warriors si uniranno al club circa un’ora più tardi.
Le primissime battute del match, però, portano la firma degli Spurs, che chiudono il primo quarto su un +7 che non durerà poi a lungo.
Nel secondo periodo, infatti, i padroni di casa si riportano ben presto in carreggiata, mettendo la freccia e riportandosi in testa al match prima dell’intervallo lungo (48-51).
Da lì in poi la gara si fa in discesa per Paul – 21 punti e 10 assist per lui – e compagni, che prendono il largo nel terzo periodo prima di concedere qualche punto utile a rendere meno amaro il punteggio ai texani, con Dejounte Murray sugli scudi grazie ai suoi 17 punti, 14 assist e 6 rimbalzi.
Orlando Magic 95 – 126 Golden State Warriors
Tutto facile per la banda di coach Kerr, che come già anticipato arriva a quota 20 vittorie liquidando senza affanni la pratica Magic.
Di fronte a una delle squadre più in difficoltà della lega Curry e compagni mostrano ben poca pietà, guadagnando quei 21 punti di scarto nei primi due quarti (44-65) che non lasciano certo ben sperare in casa Magic per il prosieguo del match.
Trascinati dalle triple di uno Splash Brother da 31 punti e 8 assist e ormai a un passo dal raggiungere Ray Allen nell’olimpo dei tiratori dall’arco, i Warriors continuano a macinare gioco anche al ritorno sul parquet, costringendo ben presto gli avversari a tirar fuori la bandiera bianca d’ordinanza.
Philadelphia 76ers 127 – 124 Charlotte Hornets [OT]
Serve un overtime in quel di Charlotte per stabilire il vincitore dell’emozionante sfida tra Hornets e Sixers, con questi ultimi che la spuntano al supplementare al termine di una gara ricca di emozioni e colpi di scena
Il primo tempo vede infatti i padroni di casa prendere il sopravvento sul match con 11 punti di margine che non lasciano certo presagire la rimonta degli avversari, che nel secondo periodo mettono a ferro e fuoco il parquet dello Spectrum Center guadagnando la testa dell’incontro.
All’intervallo è 67-62, con le due squadre che prima della sirena conclusiva dei 48 regolamentari si scambiano di nuovo sorpassi e controsorpassi senza però riuscire ad avere la meglio l’una sull’altra.
Come già anticipato al supplementare è Philly a sorridere, con gli Hornets che fanno di tutto per nascondere le assenze dei vari Ball, Rozier e Plumlee ma alla lunga devono cedere allo strapotere di Joel Embiid, protagonista assoluto con 43 punti, 15 rimbalzi e 7 assist che conducono i Sixers alla vittoria nonostante i 35 punti di un ispirato Kelly Oubre Jr.