Risultati NBA

Risultati NBA, Curry passa Ray Allen, Warriors OK al Madison Square Garden. Vittorie in OT per Nets e Suns

(23-5) Golden State Warriors 105-96 New York Knicks (12-16)

Stephen Curry ha sempre avuto un enorme senso del palcoscenico. Non sarebbe stato difficile trovare una narrativa dominante, visto il record di Ray Allen alla portata nell’iconico Madison Square Garden. La complicazione logistica del back-to back dopo la trasferta a Indianapolis ha aggiunto se possibile ulteriore pathos alla rincorsa. Con Reggie Miller in telecronaca per TNT  e sotto gli occhi e dei genitoridello stesso Ray, il #30 degli Warriors ha completato il sorpasso  con 7:33 sul cronometro nel primo quarto della sfida.

 

Un fallo e il timeout immediato hanno consentito di assaporare il momento fermando il gioco e la partita ha chiaramente vissuto sull’altalena emotiva di tutti i presenti, in campo e sugli spalti. Parità a 24 al termine dei 12′. I padroni di casa strappano a +8 guadagnando il massimo vantaggio del primo tempo (38-46), ma vengono ripresi dal 9-2 Warriors nella porzione conclusiva del periodo complice una rottura prolungata. All’intervallo New York conduce con un solo punto di margine (47-48). Julius Randle, appena sei punti a metà gara, sblocca letteralmente sé stesso e la squadra ponendo fine a 8:30 senza canestri dal campo e segnando 12 dei 16 punti Knicks nel quarto (5-17 al tiro per i ragazzi di Thibodeau nel 3°). Curry ritrova il fondo della retina dalla distanza per la prima volta a record ottenuto con 43″ da giocare e gli Warriors affrontano l’ultima frazione forti di sette punti di margine (71-64). La tripla di Nemanja Bjelica a inzio quarto periodo porta Golden State a +10 ma al giro di boa New York è tornata a -5 grazie al canestro pesante di Derrick Rose. Un minuto più tardi un ‘raro’ bersaglio da tre di Draymond Green concretizza lo sprint decisivo Warriors, che tornano in controllo e archiviano la pratica. Un nuovo back-to-back, a Boston e Toronto nel weekend, chiuderà il loro giro di trasferte a Est.

22 punti per Curry, top scorer nella sua serata. Steph è  assistito dai 19 punti di Jordan Poole (13 dei quali dalla lunetta), dai 18 di Wiggins e dalla prestazione all-around di Draymond Green. Il tuttofare di Golden State, reduce dal season-high per punti segnati (15), finisce a referto con otto punti, 11 rimbalzi, sette assist e tre stoppate. In uscita dalla panchina, 14 punti per un Bjelica perfetto dall’arco dei tre punti (4-4). Senza Barrett e Toppin, i Knicks dipendono come al solito dai numeri di Randle, che chiude a 31 punti, sette rimbalzi, tre assist e due palle rubate. 15 e 14 punti rispettivamente per Derrick Rose e Alec Burks, 12 in uscita dalla panchina per Immanuel Quickley

 

 

(13-15) Toronto Raptors Brooklyn Nets  OT (20-8)

Il protocollo Covid NBA, che ha costretto la lega a rinviare le prossime due partite in calendario dei Chicago Bulls, tiene banco anche a Brooklyn. Dopo le sette positività  riscontrate in 24h, i Nets mantengono il numero minimo grazie al ‘sacrificio’ di Kevin Durant.  Il #7 viene schierato da Steve Nash nonostante la sua presenza in dubbio per un problema alla caviglia. Primo quarto equlibrato (32-33), Brooklyn va a +10  metà secondo periodo e va al riposo con margine invariato all’intervallo (56-66) sostenuta dalle percentuali di squadra (51%). Toronto ribalta il parziale in proprio favore con un terzo quarto  da 44 punti pressoché perfetto al tiro (16-22) e conduce 100-91 a 12′ dal termine.

Nel quarto periodo Brooklyn scatta 8-2 e si riporta a un solo possesso di distanza (102-99). I Nets passano a condurre grazie a Patty Mills, che sale in cattedra Patty con due triple botta e risposta al canestro di Gary Trent Jr. e un 2-2 ai liberi. La fase finale dei regolamentari corre sul filo dei tiri da tre punti: Brooklyn va a +6, ancora una volta grazie a un Mills chirurgico (111-117). Gli rispondono Scottie Barnes e Gary Trent, per il 9-0 che vale agli ospiti il +3 a 80″ dalla fine. Toronto sembra avere l’inerzia dalla sua dopo la chiamata di challenge accolta e potrebbe riguadagnare addirittura il possesso con la palla a due a centrocampo. Brooklyn si aggiudica la contesa e potrebbe pareggiare i conti con la tripla aperta di David Duke, che però non va a segno. Dall’altra parte VanVleet manca il colpo del KO e il solito Mills manda la partita all’ovetime punendo oltre i propri demeriti una più che dignitosa difesa perimetrale Raptors. Nell’ultimo minuto del supplementare Blake Griffin finisce in panchina per limite di falli raggiunto e i Nets, sopra di due, trovano in David Duke l’eroe di serata. Il giocatore a roster con two-way contract strappa un rimbalzo preziosissimo – il sesto in attacco dei 13 conquistati – e mantiene il sangue freddo realizzando i primi due liberi in assoluto della sua stagione in un momento cruciale. Inutile la magia di VanVleet per il – 1 Raptors . Mills fa 1-2 a cronometro fermo:quanto basta per regalare a Brooklyn il 20° successo stagionale.

34 punti, 13 rimbalzi e 11 assist per Kevin Durant, 30 per Patty Mills (10-20 al tiro, 7-14 da tre). Doppia doppia da 10 punti e 13 rimbalzi per David Duke, che risponde presente come Kessler Edwards, il collega in two-way contract subentrato dalla panchina (doppia doppia 17 punti e 10 rimbalzi). Nonostante la sconfitta, sono ben quattro i membri dello starting five Raptors oltre quota 20 punti segnati: 31 e nove assist per Fred VanVleet, 25 punti a testa per Pascal Siakam e Gary Trent Jr. (6-12 da tre). 23 punti, 12 rimbalzi e cinque assist per Scottie Barnes.

Highlights

(22-5) Phoenix Suns Portland Trail Blazers (11-17)

Terzo dei quattro incroci stagionali in programma tra Suns e Blazers. Phoenix è reduce dallo stop a L.A. contro i Clippers, Portland ha colto un solo successo nel mese di dicembre, a fronte di sette partite disputate. Avvio centrato per i ragazzi di Monty Williams, che escono bene dai blocchi di partenza con un 5-0. La tripla di Cam Johnson, una delle quattro realizzate nella prima frazione dai Suns, vale il +10 a poco più di un minuto da giocare e chiude i primi 12′ in vantaggio 32-21. Segue un secondo quarto molto meno convincente da soli 17 punti (33% di squadra, 7-21) che consente a Portland di rientrare a – 6 prima dell’intervallo lungo (49-43). Nel 13-14 6:07 primo quarto. Il 10-2 Suns alla ripresa delle operazioni potrebbe togliere energia ai Blazers, ma così non è, anzi. Portland insegue da lontano e trova slancio con un controparziale di 14-2 negli ultimi 4′ del periodo impreziosito dal canestro a fil di sirena di Robert Covington per il sorpasso (73-75). Portland si ritrova in vantaggio per la prima volta dal 13-14 a metà della frazione d’apertura. Quarto quarto per larghi tratti punto a punto: il gioco da tre punti di Norman Powell a 80″ dalla fine porta i suoi in tripla cifra a tabellone e mette due posssessi tra le squadre. Clutch player se ce n’è uno, dati alla mano, Chris Paul fissa la nuova parità a  100.

Ancora CP3, dopo l’1-2 dalla lunetta di Norman Powell, guida i suoi all’overtime con il jumper vincente a 8.1″ dalla sirena.

Nel supplementare apre il divario Cameron, Johnson – autore della tripla del  107-104 parziale – e chiude i conti il suo omonimo Payne. Basta il suo 2-2 dalla lunetta per porre il sigillo sulla vittoria Suns.

Doppie doppie per DeAndre Ayton (28 punti, 13 rimbalzi) e Chris Paul (24 punti, 14 assist, otto rimbalzi). In uscita dalla panchina, decisivi i sopracitati Cameron Johnson (12 punti, otto rimbalzi) e Payne (17 punti, tre rimbalzi, cinque assist). Portland non riesce a spezzare la striscia di sconfitte nonostante i 31 punti e 10 assist di Damian Lillard, i 17 punti 13 rimbalzi e cinque assist siglati da Nurkic e i 23 punti e sei assist a firma Norman Powell.

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Pubblicato da
Nicolò Basso

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