Parzialmente vincolati dal putiferio generato dal caso “Ben Simmons” ad inizio stagione, i Philadelphia 76ers hanno saputo reinventare brillantemente il proprio piano partita, distribuendo le funzioni della guardia australiana tra i validissimi effettivi rimasti a disposizione di Doc Rivers.
A proposito di talento, l’apporto trascinante profuso sinora da Joel Embiid consente di annoverare lo stesso centro camerunense a pieno titolo tra i primissimi candidati al prossimo titolo di MVP. L’ex giocatore di Kansas, infatti, vanta una media stagionale di 28.7 punti, 10.7 rimbalzi e 4.3 assist a partita a partita, resa ancor più soddisfacente, agli occhi dello stesso coach Rivers, dalla qualità delle singole giocate per la squadra e dalla capacità di rimanere mentalmente sempre dentro la partita:
“Joel gioca ormai con grande cognizione di causa. Determina le partite come pochi giocatori nella lega ed ha migliorato esponenzialmente la capacità di creare situazioni per i compagni. Non chiedere più il pallone essenzialmente per sé, ma lavorarlo anche per il bene degli altri, è il vero salto di qualità di questa stagione”.
EMBIID HA ANCORA MARGINI DI MIGLIORAMENTO? RISPONDE IL DIRETTO INTERESSATO
Intervistato dai microfoni di ESPN al termine della gara vinta contro gli Spurs anche grazie ai suoi 38 punti, Embiid ha dedicato ampio spazio all’analisi del proprio gioco, affermando di poter migliorare ancora molto:
“Ho ancora molta strada da fare. Il mio percorso cestistico va sempre relativizzato, visto che giocavo ancora a pallavolo in età liceale. Sono certo di poter aggiungere ancora decine di aspetti al mio gioco, specie in termini di trattamento palla. Proverò sicuramente ad aumentare il numero dei miei assist, generando costante vantaggio per i miei compagni sui raddoppi avversari, e imparerò a giocare con continuità i pick-and-roll da palleggiatore, in modo tale da costringere le difese a cambi improvvisati”.
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