Per Steph Curry gennaio non è stato un mese particolarmente brillante dal punto di vista realizzativo fino a questa notte: nella vittoria di Golden State su Houston, il numero 30 ha segnato 40 punti, di cui 21 solo nell’ultimo quarto. Una prestazione che si è accesa nel finale, quando Kevin Porter Jr. ha fatto del trash talking su Curry, dandogli così la spinta necessaria per portare gli Warriors alla vittoria.
Steph Curry: “La fiducia è tutto, sapevo che mi sarei ripreso”
Nonostante il periodo di magra, Steph Curry non si è mai arreso e ha cercato sempre di raddrizzare il tiro partita dopo partita. Nel successo di Golden State contro Houston, il numero 30 Warriors ha segnato sette triple, di cui quattro nell’ultimo quarto. La fiducia nei propri mezzi, insieme alla carica data dal trash talking di Porter Jr., è stata la chiave di volta, come spiega nel post partita:
“È il dono e la maledizione dell’immagine che hanno di te: se le cose vanno bene ti lodano, se vanno male la colpa è tua. Non mi interessa tanto quello che dicono perché sono il primo a giudicarmi e a cercare una soluzione per migliorarmi: la cosa importante è avere sempre fiducia in sé, basta un attimo per accendere la partita. Trash talking? Non reagisco mai, ma mi dà una piccola scarica di adrenalina: per me va bene qualsiasi cosa per darmi la spinta necessaria ad accendermi”
Steve Kerr: “Sapevamo che sarebbe tornato quello che conosciamo”
Coach Steve Kerr sapeva che, prima o poi, Steph Curry sarebbe tornato ad essere il giocatore tanto spettacolare quanto decisivo che tutti conoscono, come racconta nel post partita:
“Ha avuto un piccolo calo ma sapevamo che sarebbe tornato, l’ha fatto un milione di volte: sono passate poco più di due settimane dall’ultima volta, quindi sapevamo che sarebbe successo. Vederlo scuotersi da una brutta situazione non mi sorprende, ma è divertente perché ha fatto la partita che voleva”
Gli Warriors torneranno in campo questa notte contro gli Spurs.
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