New Orleans Pelicans 90 – 93 Cleveland Cavaliers
Iniziamo dal successo casalingo dei Cavs, che tra le mura amiche della Rocket Mortgage FieldHouse hanno la meglio sui Pelicans sfruttando al meglio i 21 punti – con tanto di career-high – messi a segno da Brandon Goodwin per prendere la scia degli avversari e batterli in rimonta.
Gara molto combattuta ed equilibrata, che vede gli ospiti chiudere il primo tempo sul +1 (39-38) per poi allungare e arrivare a guadagnare 9 punti di margine nel corso del quarto periodo. A quel punto, però, l’orgoglio dei padroni di casa viene fuori in maniera decisiva, lasciando gli avversari al palo e vanificando l’ultimo tentativo di Valanciunas, che non riesce a trovare il pareggio allo scadere grazie alla grande difesa operata da Jarrett Allen.
Los Angeles Clippers 116 – 122 Indiana Pacers
Altra vittoria casalinga, questa volta più ricca nel punteggio, alla Gainbridge Fieldhouse di Indiana, dove 48 ore dopo il brutto ko di Dallas i ragazzi di coach Carlisle superano la concorrenza dei Clippers grazie ai 26 punti e 10 rimbalzi fatti registrare alla prima presenza in quintetto della giovane carriera del rookie Isaiah Jackson.
Con i tre lunghi dei Pacers fermi ai box tocca a Jackson fare la voce grossa sotto le plance per battere i Clippers, che finiscono sotto di 5 lunghezze all’intervallo lungo (55-60) per poi rientrare apparentemente in partita con un parziale di 14-5. Non sarà così, dato che con 10 punti consecutivi i Pacers si riportano avanti, riuscendo poi a tenere a bada ogni singolo tentativo di reazione dei ragazzi di coach Lue.
Sacramento Kings 96 – 116 New York Knicks
Tutto facile per i ragazzi di coach Thibodeau, che tra le mura amiche del Madison Square Garden superano agevolmente i Kings trovando il 24° successo della stagione.
Un dominio lungo 48 minuti quello dei newyorkesi, che si aggiudicano i parziali di tutte e 4 le frazioni di gioco a cominciare dalla prima, che segna il +8 dei padroni di casa (23-31).
21 punti a testa per Burks, Fournier e Haliburton, con quest’ultimo che da solo non può certo bastare per tenere a bada il maggior potenziale offensivo dei Knicks, che con il passare dei minuti incrementano il gap azionando senza troppe complicazioni il pilota automatico.