Chicago Bulls 121 – 109 Charlotte Hornets
Terza sconfitta consecutiva per i ragazzi di coach Borrego, che sul parquet dello Spectrum Center crollano sotto i colpi dell’ormai solito DeMar DeRozan – 36 punti per lui – e di un ispirato Nikola Vucevic, autore di 18 punti, 15 rimbalzi e 8 assist.
L’apparente equilibrio iniziale – il primo quarto si chiude sul 28-29 – viene ben presto spezzato dalla miglior condizione degli ospiti, che prima dell’intervallo lungo guadagnano 13 lunghezze di vantaggio che consentono loro di guardare con fiducia alla seconda metà di gara.
Da lì in poi il match torna ad essere anche piuttosto combattuto, ma ormai la frittata è fatta per i padroni di casa, a cui non bastano i 33 punti, 9 rimbalzi e 5 assist di un LaMelo Ball ormai pronto a scendere in campo all’All-Star Game da protagonista.
Los Angeles Lakers 105 – 107 Portland Trail Blazers
Nonostante l’addio di CJ McCollum dopo 9 anni trascorsi a Portland, i ragazzi di coach Billups colgono un ottimo successo casalingo in rimonta a spese dei Lakers di LeBron, a cui non bastano i 30 punti, 7 assist e 7 rimbalzi del Re.
Dopo un primo quarto all’insegna del più totale equilibrio (18-18), sono gli ospiti a fare il primo passo verso il successo guadagnando 7 punti di margine prima del break di metà gara. Portland reagisce ribaltando il match e portandosi sul +7 a 8 minuti dalla fine grazie al canestro di Trendon Watford, per poi abbassare i giri del motore e lasciar spazio a James, che si rifà sotto mettendo la freccia sul 96-95.
Simons – 29 punti per lui – entra però in scena con la tripla del sorpasso a 2 minuti e 41 dalla fine, con i Lakers che a quel punto proveranno inutilmente a riavvicinarsi – anche con la tripla allo scadere di James – e a mettere in discussione il successo numero 22 dei Blazers.
Golden State Warriors 85 – 111 Utah Jazz
Serata decisamente da dimenticare per i ragazzi di coach Kerr, che in quel di Salt Lake City incappano nella peggior sconfitta stagionale crollando sotto i colpi di Bojan Bogdanovic – autore di 23 punti – e compagni.
Eppure il primo quarto vede gli ospiti chiudere in vantaggio di una lunghezza (31-30), per poi sciogliersi come neve al sole e imbarcare acqua senza riuscire a reagire e a invertire la corrente.
Steph Curry si ferma a 16 punti e 7 rimbalzi e i suoi compagni di squadra sembrano non avere le energie fisiche e mentali sufficienti per poter impedire ai Jazz di mettere in cascina il quarto successo consecutivo.