L’abbraccio tra Michael Jordan e LeBron James nella notte All-Star di Cleveland catturato dalle telecamere ha senza dubbio attratto l’attenzione degli appassionati. Il canestro vincente del nativo di Akron, padrone di casa e capitano in campo, ha aggiunto poesia a uno scenario che ha accompagnato al meglio la convergenza tra ere diverse che hanno contribuito alla storia della NBA.
LeBron James in estasi dopo la vittoria all’All-Star Game
La soddisfazione è evidente nell’espressione e nelle parole di LeBron al termine della gara:
“Tornare qui […] e segnare il tiro vincente all’All-Star Game è, insomma, non avrei potuto sognare un momento migliore di questo. 25 anni fa io e i miei amici eravamo dodicenni o undicenni che speravano di avere l’opportunità e i mezzi per andare a Cleveland e vedere alcuni dei migliori giocatori di sempre perché ci ispiravano così tanto. Far parte della top 75 ogni epoca mi riporta di nuovo alla mia infanzia. Vedere quei ragazzi oggi e condividere con loro il palco, sto cercando di farvi capire, è stato qualcosa di incredibile Su quel palco si è sentita la presenza anche di chi non c’era fisicamente. È stato come andare al concerto del tuo musicista preferito, nello stadio più bello, e trovarsi a condividere la scena con lui durante la performance. Ogni volta che annunciavano un nuovo nome non c’era il tempo di rendersi conto di chi era stato citato prima. L’incredulità è la sensazione che meglio descrive ciò che ho provato. Io ambasciatore della lega? Nessuno mi ha mai chiesto di esserlo ma mi son detto che se non l’avessi fatto io chissà. Senza dubbio è una responsabilità, c’è chi lo è stato prima di me, dentro e fuori dal campo. Sempre bello vedere i nuovi arrivati citare LeBron James come ispirazione.”
LeBron si è poi soffermato sullo scambio di battute con MJ:
“Non volevo sprecare l’opportunità di stringere la mano all’uomo che mi ha ispirato sin da quand’ero ragazzino. Ho sempre desiderato essere come lui. Pazzesco che il tiro vincente stanotte sia stato un fadeaway cadendo indietro, ispirato proprio da lui. Sarebbe bello se tra 25 anni, per la top 100, si fosse di nuovo qui. Non dimenticherò mai questi momenti e sono felice che i miei figli siano stati spettatori e testimoni del tutto. Il caloroso benvenuto del pubblico, che ha seguito buona parte del mio percorso cestistico da vicino, ha significato molto per me.”
Complimenti dovuti anche a Steph Curry, che ha dato spettacolo con un contributo decisivo alla vittoria di Team LeBron;
“Steph Viene da un altro pianeta. Ha letteralmente un cecchino collegato al suo braccio e quando fa partire la palla non solo lui ma tutti coloro che sono in campo o stanno guardando, da casa, in tv sul cellulare pensano che entri sempre. Il 90% delle volte, in effetti, è così.”
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