Philadelphia 76ers

NBA, verso Philadelphia-Brooklyn, Doc Rivers: “Non mi piace come questa rivalità è cominciata”

Nonostante Ben Simmons non scenderà in campo, la sfida tra Philadelphia 76ers e Brooklyn Nets che andrà in scena questa notte si prospetta comunque accesa.  Dopo l’allenamento di ieri, coach Doc Rivers si è concesso ai microfoni dei giornalisti.  L’esperto allenatore ha affermato di non essere particolarmente contento di come questa rivalità sia cominciata, ma ha affermato di apprezzare comunque le rivalità in generale e come queste facciano bene alla NBA.

Le parole di Rivers su Philadelphia-Brooklyn

La trade tra le due franchigie, che ha portato Simmons a Brooklyn e Harden a Phila, ha acceso la rivalità tra due delle principali contender nella Eastern Conference.  Ecco le parole di coach Doc Rivers, in cui fa riferimento anche alla situazione nella NBA attuale:

“Non mi piace come, in un certo senso, questa rivalità è cominciata.  Passerò sopra a tutto questo.  Ma mi piace quando ci sono delle rivalità.  Mi piace quando ci sono due squadre nella stessa Conference che giocano una contro l’altra e vogliono prevalere.  Va tutto bene.  La lega è in un’ottima posizione in questo momento, veramente. 

Voglio dire, guardate a est, ci sono cinque o sei squadre che possono legittimamente vincere.  A ovest è la stessa cosa.  Quindi se fossi a capo di questa lega, se fossi Adam Silver, amerei la lega ora, sul serio.  Perché la competizione fa bene, giusto?  É quello che vogliamo.  Vogliamo un bel gioco, duro, con competizione.  Questa è una gran cosa, e penso che ci sia nella lega in questo momento.”

Due delle cinque o sei squadre a cui fa riferimento Doc Rivers sono sicuramente i suoi Philadelphia 76ers e i rivali dei Brooklyn Nets.  I primi, dopo l’arrivo di James Harden, hanno cambiato passo.  La chimica con Embiid sembra già ottima, e ora i Sixers si trovano terzi nella Conference (40-24), con un record di 5-0 quando Embiid e Harden hanno condiviso il campo.  Brooklyn è più in difficoltà (33-33), ma la presenza di due campioni, e grandi realizzatori, come Kevin Durant e Kyrie Irving rende l’esito incerto nel modo più assoluto.

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Pubblicato da
Matteo Guizzon

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