Con l’avvicinarsi della fine della stagione regolare, anche la corsa al premio di MVP sembra essere entrata nella sua fase più calda e decisiva. I nomi che, alla fine, sembrano essere rimasti sul banco sono quelli di Nikola Jokic, Giannis Antetokounmpo e Joel Embiid. Ma se per gli altri lo spirito competitivo e la voglia di raggiungere traguardi importanti sembra essere la spinta principale, per uno di questi tre non è così. Ed è facile intuire di chi si stia parlando:
“No, non sognavo di essere All-Star o MVP, non puoi farlo. Anche quando sono arrivato non pensavo al gioco, ma solo ad allenarmi e ad essere un giocatore NBA. Non ho obiettivi nella mia vita, mi faccio semplicemente trascinare”
“Alcune serate si tratta di giocare, in altre di competizione, in altre ancora di paura di perdere. Non è mai la stessa cosa. So che alcuni vogliono essere i migliori o cose del genere. Io non ho questo problema, so che c’è gente più forte di me e ci sarà anche in futuro”
Jokic MVP? L’interesse è relativo
I fan della NBA, ormai, avranno imparato a conoscere Jokic: con le mani e il talento che si ritrova, non ha nemmeno bisogno di avere un fisico scolpito. Sembra che sia capitato lì quasi per caso:
“Non mi interessa [essere il volto della lega, ndr]. Sì, sarebbe una cosa molto bella, ma non voglio né ne ho bisogno. Sto bene nella posizione in cui sono ora nella lega”
Ma la risposta più Jokic-ana di tutte è arrivata quando gli è stato chiesto se, nonostante il completo disinteresse per premi e traguardi, trovasse divertente almeno l’essere indifendibile per le squadre avversarie:
“Direi che la cosa che amo di più al mondo è il gelato. Ma dopo dieci giorni di fila anche il gelato ti annoia. Ci sono altre cose che amo come o di più della pallacanestro”
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