Il Trust The Process ripetuto come autentico mantra in quel di Philadelphia ha radici profonde nel rebuilding che ha portato la squadra a rialzarsi da una delle serie negative peggiori della storia recente NBA. Joel Embiid, che di questo motto si è fatto portavoce in prima persona, è tornato a sottolineare importanza e significato del soprannome The Process nella recente puntata del podcast curato da Draymond Green, di cui è stato ospite.
Contro tutto e tutti: qual è l’origine del soprannome The Process
Ecco la spiegazione di Embiid in un passaggio della chiacchierata:
“Ricordo che ero solito ricevere chiamate del tipo: ‘Potete per cortesia dire a Joel di non citare il nome ‘The Process’? Stiamo cercando di guardare avanti oltre. Arrivai in NBA e al mio secondo anno nella lega [Hinkie, ex GM ndr] fu sostanzialmente accompagnato alla porta. Non voglio fare nomi ma sai che sono un tipo diretto quindi lo dico: la NBA. Non so chi, ma sono convinto sia andata così. L’avevano spinto ad andarsene e la cosa non mi era piaciuta. All’epoca alla lega non andava giù The Process perché [identificava] una squadra di perdenti, dicevano fosse tanking e che si perdesse di proposito, ma nessuno ragiona in questo modo. Se non hai abbastanza talento e ti scontri con squadre meglio attrezzate, in NBA perdi male. Sapevo che non digerivano il tutto e quindi mi son detto ‘Sai cosa c’è? Faccio incazzare qualcuno’. Sostenni chi aveva creduto in me scegliendomi una volta uscito dal college.”
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