Luka Doncic è senza dubbio uno dei giocatori più desiderati in NBA a livello mediatico eppure non capita spesso che si conceda per lunghe chiacchierate dietro a un microfono. Anche per questa ragione, va sottolineato il colpo di JJ Redick, che l’ha avuto ospite della recente puntata del suo podcast, The Old Man & The Three.
Doncic si mette alla prova
Tra i tanti temi toccati, spiccano alcune considerazioni che lasciano intendere quanto il giocatore sloveno si nutra, sportivamente parlando, della sfida uno contro uno al massimo livello. Sugli accoppiamenti nel finale di gara contro i LeBron James o Stephen Curry della situazione, l’idea è molto chiara:
“La dico così: i migliori giocatori devono lavorare nelle due metà campo. Hanno spesso palla in mano, devi farli stancare. Quando ce li hai di fronte, vuoi segnare sì o sì. È anche una questione di orgoglio.”
Il suo marchio di fabbrica è senza dubbio lo step-back, che completa una visione di gioco sempre più raffinata:
“La prima cosa a cui guardo è chi c’è sotto canestro, se è un lungo o uno più piccolo. Poi vedo sè è già stato in pitturato e deve uscirne o se è fuori e può andarci. Poi considero la difesa, se mi manda a destra o sinistra. Adesso cerco di andare in penetrazione perchè sò che la difesa collassa a centro area e qualcuno sarà libero. Modelli? Spanoulis, l’ho sempre ammirato, grande leader, uno dei giocatori più decisivi. Poi il mio compagno di squadra [al Real], Sergio Llull. NBA non potevo vederne molta ai tempi alle tre di notte: dico LeBron, incredibile ne metta ancora 50 a 37 anni.”
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