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Lakers, niente Play-in NBA: “Vogel coach, non mago”

Il nome di Frank Vogel  già in discussione da diverse settimane. La stagione, che per i Lakers si conclude con un nulla di fatto dopo l’eliminazione dalla corsa Play-in, ha pian piano eroso tutto il credito sportivo, se così vogliamo chiamarlo, del titolo NBA vinto nel 2020.

Disfatta Lakers in NBA. Isiah Thomas difende Frank Vogel

Non solo critiche all’indirizzo dell’allenatore gialloviola. Isiah Thomas, oggi opinionista NBA TV, ha ricordato come il nome di Vogel sia legato anche a successi recenti nella storia della franchigia. Sarebbe semplicistico oggi ritenerlo unico responsabile per i mancati risultati. Di seguito l’intervento nel merito:

Diamo a coach Vogel il rispetto che merita. Con questa squadra ha vinto un campionato NBA per l’organizzazione Lakers e in quel momento era per l’allenatore giusto per loro. Ora si può dire altrettanto? Forse no, ma cioè non significa che non sia un buon  allenatore. Nella NBA bisogna trovare il coach giusto per i giocatori giusti per raccogliere successi, Adesso Vogel non lo è per i Lakers, ma potrebbe rivelarsi tale per altre squadre. […] Due anni fa ha vinto un titolo, non è diventato stupido all’improvviso. Stavolta è mancato il corrretto incastro.”

 

Brendan Haywood ha poi continuato sulla stessa linea:

“Il roster dei Lakers l’anno prossimo sarà completamente diverso in ogni caso ma Vogel mi sembra più che altro un agnello sacrificale. Paga il peccato originale di un roster non costruito come si deve. Chi erano i campioni NBA prima dei Bucks? I Lakers. So che si parla della bolla e di tutto il resto ma in quel contesto erano stati la squadra migliore […] e Vogel aveva fatto un eccellente lavoro. Frank Vogel però è un allenatore, non un mago. Se gli date in mano un gruppo con difetti [strutturali], senza giovani, con una manciata di giocatori più anziani impossibilitati a garantire massimo sforzo su base quotidiana per ogni partita, con i due migliori giocatori spesso infortunati e un terzo che non ha mai trovato la quadra, ci fosse stato Phil Jackson al suo posto non sarebbe cambiato nulla. Impossibile per chiunque allenare i Lakers quest’anno perché non erano pronti a vincere fin dall’inizio.”

Il turning point della stagione Lakers è chiaro:

Quando hanno messo tutte le fiches sul tavolo per prendere un’altra superstar le cose hanno preso una piega sbagliata. Non sto dando la colpa a Russ, credo semplicemente che ci fosse scarsa compatibilità, specialmente con LeBron. Westbrook è stato un giocatore che ha voluto la palla in mano per tutta la carriera. Se ora [come Lakers] ti aspetti che stia in un angolo a imparare come giocare innescato da LeBron, la cosa non funziona.”

 

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Pubblicato da
Nicolò Basso

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