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NBA, Playoff preview: Dallas Mavericks vs Utah Jazz

A Ovest la sfida tra quarta e quinta piazza si presenta davvero imprevedibile. Dallas Mavericks (51-30) e Utah Jazz (49-33) arrivano alla postseason cavalcando due umori completamente diversi: se per i texani la notizia dell’infortunio al polpaccio rimediato alla loro stella Luka Doncic mette in seria apprensione il passaggio del turno, a Utah invece – per lo stesso motivo – lo scenario è diventato improvvisamente più roseo. L’assenza dello sloveno, out in Gara 1 e in forte dubbio per quella successiva, diventa quindi fattore determinante nella serie, che in queste condizioni non può non vedere favoriti i ragazzi di Quin Snyder. O forse no?

Precedenti stagionali

Andiamo con ordine e facciamo un passo indietro in questa regular season appena conclusasi.  Quattro come da prassi i precedenti tra le due squadre, con i team che si dividono soddisfazioni e amarezze: 2-2 il record, sfide che nel loro piccolo ci raccontano la tendenza di entrambe le franchigie.

I primi due incontri se li è aggiudicati Utah, grazie al fattore campo e soprattutto all’assenza in una delle due occasioni di Doncic. Il solo Kristaps Porzingis non è bastato a Dallas per controbattere le offensive Jazz che, sia a dicembre 2021 che nella sfida del successivo 26 febbraio, hanno potuto contare su un Donovan Mitchell da 33 punti. La musica cambia per gli ultimi due incontri stagionali, esattamente come cambia l’annata in casa Mark Cuban.

La finestra di mercato regala al roster texano una fresca ventata agrodolce: via Porzings in direzione Washington, dentro Spencer Dinwiddie e Davis Bertans in ritorno. Una trade sofferta ma necessaria, che chiude l’esperimento KP-Doncic dopo tre anni dai successi scarsi. Lo scambio diventa così il booster che Dallas cercava per continuare ad alimentare un trend che dal cambio di calendario la vede come una delle squadre più costanti e ostiche da affrontare. Sotto la guida sempre più salda di Jason Kidd, i Mavericks sono diventati uno dei migliori team a Ovest, e i successivi due incontri con gli Utah Jazz lo confermano.

Due vittorie Mavs nel giro di 2o giorni a metà marzo, con una scarto medio di 11.0 punti. Mattatore ovviamente Luka Doncic, capace di scollinare in entrambe le occasioni quota 30 (35-16-7 prima, 33-10-5 poi).

Chiavi tattiche/Giocatori da seguire

Utah, vero e proprio juggernaut da regular season in questi ultimi anni, ha cominciato a mostrare qualche piccola crepa. L’invalicabile difesa che ha caratterizzato la gestione Snyder ha lasciato spazio nel 2021–22 a una propensione offensiva meglio strutturata (1° per Off Rtg, 9° per Def Rtg). Dati incoraggianti? Si e no, visto l’andamento a corrente alternata andato in scena alla Vivint Smart Arena. A tratti la squadra è sembrata disunita e fuori frequenza, un trend che a molti ha fatto tornare alla mente i momenti tesi già vissuti tra le due stelle della squadra, Rudy Gobert e Donovan Mitchell. Il francese diventa a questo punto il giocatore più interessante da seguire per i Jazz, che dovrà dimostrare di essere un fattore anche in attacco.

Il talento in difesa, infatti, non sarebbe nemmeno da discutere. Nonostante un’annata che sembra lontana da un potenziale premio da Defensive Player of the Year, statisticamente quella di Gobert è stata una delle stagioni più dominanti nella categoria. Con lui in campo gli Utah Jazz concedono agli avversari -11.9 punti ogni 100 possessi rispetto a quando siede in panchina, una differenza mai vista negli ultimi 15 anni. La sua efficacia difensiva è fondamentale per i Jazz, sia in combinazioni da post-up (2.1 post-up per 100 possessi con una % avversaria del 0.636, in pratica due volte su tre il possesso termina con un tiro sbagliato) che sul perimetro. Non pensiate infatti di cogliere impreparato il francese in un attacco 1-5 in zona tre punti, Gobert in questa stagione ha dimostrato di poter restare a contatto con la maggior parte delle guardie NBA. La sua mobilità laterale è cresciuta e migliorata, difficile vedere troppe scorribande Mavs a centro area, soprattutto se i texani saranno privi di Doncic.

Nel video sopra invece due piccoli esempi dell’estrema pericolosità difensiva del francese nel pick ‘n’ roll, suo cavallo di battaglia. Le velocità di passo in coperture e le braccia lunghissime intercettano un passaggio pigro prima e rimandano al mittente il tentativo al ferro poi. Au revoir.

L’importanza del centro diventa però vitale anche nella metà campo offensiva. Se le indiscrezioni raccolte durante quest’anno ci raccontano di un Gobert indispettito dal suo scarso utilizzo in attacco e dal feeling altalenante con Mitchell, in questa serie spetta a lui fare la differenza e punire i Mavericks. Per farlo avrà però bisogno di tutto l’aiuto possibile da parte dei suoi compagni, visto un arsenale di movimenti dal post sotto alla sufficienza. Evitare isolamenti e attacchi spalle a canestro e limitarsi a rollate al cesto e minacce dal lob diventerà per lui la chiave del match. 15.6 punti a partita col 71% dal campo.

Per i Dallas Mavericks il discorso diventa invece molto delicato. Prima dell’infelice notizia sull’infortunio occorso a Luka Doncic, il giocatore chiave per i texani sarebbe stato senza dubbio l’All-Star sloveno. La stagione incredibile di Luka ci racconta di un giocatore da 28.4 punti, 9.1 rimbalzi e 8.7 assist. Tolto questo apporto, Jason Kidd dovrà inevitabilmente trovare altre soluzioni. Messo in campo lo scenario per cui Doncic non sarà disponibile per la serie/giocherà infortunato, la chiave per il successo Dallas risiederà molto sul proprio backcourt. Jalen Brunson e Spencer Dinwiddie dovranno fare gli straordinari per tenere in piedi la baracca biancoblu, cosa che a dir la verità hanno in parte sempre fatto in questa stagione.

L’arrivo dell’ex Brooklyn Nets, nello specifico, è stato il perno per il cambio di rotta dei Mavericks. Dopo un inizio da ordinaria amministrazione, la Trade deadline di febbraio ha cambiato le carte in tavola e allontanato dal Texas l’ormai ingombrante Kristaps Porzingis. Mai del tutto convincente è stato l’esperimento tra lui e Doncic, un duo dall’incredibile potenziale mai concretizzato. Coi mal di pancia del lettone ora lontani da Dallas, i Mavs si sono ritrovati con un Dinwiddie che tanto ricorda quel giocatore completo e importante che si era visto solo un paio di stagioni fa tra le fila dei Nets. In due occasioni in questa regular season Dinwiddie ha dovuto sostituire un Luka Doncic fuori roster per infortunio. Una media di 31 punti netti contro Sacramento e Houston, raccolti col 54.3% dal campo. Questo fa ben sperare.

Nel corso dell’anno gli Utah Jazz hanno dimostrato una pessima gestione degli ultimi possessi nel quarto periodo, lasciandosi sfuggire diverse partite. Se Dallas riuscirà a restare a contatto con gli avversari per la maggior parte dei 48 minuti, non è escluso che Dinwiddie o altri non possano tirare fuori dal cilindro un coniglio come quello sopra nel video.

A partire dall’anno nuovo, Dallas ha aumentato esattamente di cinque i propri punti per partita (ora a 108.0, dato che li lascia ancora nella bassa metà della lega) inanellando un parziale da 35-12. La forza maggiore di questa squadra è stata paradossalmente la difesa (6° per Def Rtg e 2° per punti concessi) dopo anni passati ai vertici dell’efficacia offensiva. Se i Mavs saranno quindi capaci di limitare le scorribande dei vari Donovan Mitchell, Bojan Bogdanovic e Jordan Clarkson e di dettare il proprio ritmo alla serie, non si può escludere che al secondo turno non ci vadano proprio i ragazzi di Kidd. Come detto, determinanti saranno Brunson e Dinwiddie. 16.3 punti e quasi cinque assist a partita per il primo; 15.8 col 41% da tre per il secondo da quando veste la canotta biancoblu. Numeri importanti se a rimorchio di quelli fatti registrare tutto l’anno da Doncic e che ora – senza lo sloveno almeno per parte della serie – dovranno gonfiarsi ulteriormente. Le speranze di Dallas passeranno dunque dalle mani delle  proprie guardie.

Pronostico

Le seguenti sensazioni sono ovviamente vincolate dalla salute di Luka Doncic. Nonostante il fattore campo, il calore dei tifosi che non vedevano i propri Mavs oltre la quarta piazza da quel magico 2011 (l’anno dell’anello) e un finale di stagione che ha convinto ogni addetto ai lavori della bontà del lavoro fatto da Kidd e collaboratori, l’infortunio dello sloveno è troppo determinante per non viziare l’intera serie. Le indiscrezioni che parlano di un Doncic in campo per Gara 3 appaiono fin troppo ottimistiche, dato che per un fastidio simile al polpaccio i tempi di recupero sono circa di tre settimane. Brutto da dire, ma per gli Utah Jazz è tutto oro che cola. Difficile pensare che la banda di Snyder inciampi su dei Mavericks orfani della loro stella più brillante. Per questi e molti altri motivi, vediamo favorita la franchigia dello Utah, che potrebbe volare al secondo turno in 5 o 6 partite.

Dallas Mavericks (4) vs Utah Jazz (5): gli orari italiani della serie

Gara 1: sabato 16 aprile, alle 19.00 | Jazz @Mavericks

Gara 2: notte tra lunedì 18 e martedì 19 aprile, alle 2.30 | Jazz @Mavericks

Gara 3: notte tra giovedì 21 e venerdì 22 aprile, alle 3.00 | Mavericks @Jazz

Gara 4: sabato 23 aprile, alle 22.30 | Mavericks @Jazz

Gara 5: lunedì 25 aprile, orario da definire | Jazz @Mavericks (se necessario)

Gara 6: giovedì 28 aprile, orario da definire | Mavericks @Jazz (se necessario)

Gara 7: sabato 30 aprile, orario definire | Jazz @Mavericks (se necessario)

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Pubblicato da
Gabriele Gramantieri

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