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NBA, Mikal Bridges guida i Suns in Gara 5: le parole dei compagni

Il fascino dei Playoff NBA sta regalandoci delle serie al primo turno davvero intriganti. Soprattutto a Ovest, dove tre match-up su quattro sono in questo momento fermi sul 3-2 per il team a favore di campo. L’ultima in ordine è la serie tra i Phoenix Suns e i New Orleans Pelicans, con la squadra dell’Arizona che punta al passaggio del turno nella prossima sfida. Una Gara 5 dominata da Mikal Bridges, in entrambe le metà campo.

Senza Devin Booker ancora alle prese con l’infortunio alla coscia, Monty Williams si è affidato alle expertise di Chris Paul, Deandre Ayton e soprattutto Bridges per strappare il 112-97 al Footprint Center. Doppia-doppia da 22 punti e 11 assist per Paul, 19-9-3 per il big man. Prestazione invece totale per l’esterno che chiude la pratica Pelicans con 31 punti, 5 rimbalzi, 2 assist, 4 stoppate e 1 scippata senza alcun errore da tre (4 su 4).

Mikal Bridges e una Gara 5 da incorniciare

Le prestazioni di Mikal Bridges non sono di certo nuove ai tifosi dei Suns. La sua efficacia difensiva si è oramai plasmata intorno a un giocatore ben diverso dal classico 3&D player. In suo favore ci sono infatti tagli a canestro, cesti in transizione e un jumper dal midrange che fanno di lui un atleta davvero completo. Senza dimenticare la sua notevole resilienza: 82 partite giocate in questa regular season, non una di meno. In Gara 5 il copione è stato rispettato con 47 dei 48 minuti disponibili passati sul parquet.

Così hanno detto di lui Monty Williams prima e Chris Paul dopo:

“So che posso metterlo a marcare chiunque. Sarebbe da clonare! Purtroppo non si può. E’ uno di quei rari giocatori capaci di essere un lucchetto in difesa e darti anche un’ottima produzione offensiva, proprio come ha fatto per noi oggi. Ha davvero imparato a usare tutta la sua lunghezza e il suo potenziale. Giocare in questo modo in difesa e terminare con solo un fallo a carico dice molto della sua intelligenza cestistica”

“Gioca in questo modo ogni giorno. E’ da pazzi se ci pensi in questa NBA, in cui tutti parlano di quando un giocatore resta fuori dalle partite. Di quando questo resta in panchina per quel match e così via. Non si dà abbastanza credito agli atleti che rimediano a queste assenze e ci mettono una pezza. Andrebbe fatto”

 

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Pubblicato da
Gabriele Gramantieri

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