Il contributo dato a Golden State nel primo turno Playoff, pur in uscita dalla panchina, certifica ancora una volta l’impatto trasversale di Stephen Curry. La testimonianza più verace dell’unicità del numero 30 arriva però dai suoi ex compagni.
Stephen Curry, instancabile
Eric Paschall ne ha sottolineato l’enorme etica del lavoro in un recente episodio dello show Players Choice.Un passaggio delle dichiarazioni dell’attuale giocatore dei Jazz:
“Non vedo nessuno giocare come Steph. Tira dal palleggio e non ci sono molti giocatori che passano su 17 milioni di blocchi come fa lui. Nessun giocatore vuole sprecare quell’energia. […] JP [Jordan Poole] un po’ ha la tendenza, soprattutto giocando con Draymond [Green] ti viene, può tirare e segnare tanti punti ma […] non credo che la gente si renda conto di quanto Steph lavori sodo. Io c’ero quando ha mandato a bersaglio 105 triple di fila. Pazzesco. Dopo l’allenamento si prende 30-35 minuti e prova tutto a velocità di gioco: tiro, esercizi a tutto campo, senza stancarsi. Non sono in tanti a farlo. Forse mi sbaglio e la mia è un’esagerazione, ma c’ero con lui.”
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