Il nome di Jordan Poole, ormai, non è più una sorpresa. Responsabilizzato dalle assenze nel finale di regular season, il giocatore ex G League ha approfittato delle occasioni per ritagliarsi il giusto spazio.
Modelli e stile di gioco: ecco a chi si ispira Jordan Poole in NBA
Ospite del podcast Point Forward, curato dal compagno di squadra Andre Iguodala –in compagnia di Evan Turner –, Poole ha ripercorso le tappe della sua scalata nella rotazione Warriors, con un ruolo sempre più definito. Ecco le sue dichiarazioni:
“Dal punto di vista cestistico volevano che somigliassi più a Klay [Thompson] e che facessi lo stesso lavoro off-the-ball e al tiro. Sono sempre stato un giocatore che ha messo la squadra per prima, al di là di tutto, l’obiettivo è vincere, ma stavo cercando il modo migliore per esprimere il mio gioco in campo. Ci ho messo un po’, posso dire con esattezza quand’è successo: era la mia stagione da rookie, probabilmente le ultime 20 partite o giù di lì, stavamo giocando contro Sacramento. Steve Kerr fu allontanato e Mike Brown subentrò da capo allenatore. Disse: ‘Facciamo giocare Jordan da PG. […] Mettiamogli il pallone in mano’. Nel finale ha funzionato, poi causa Covid si è fermato tutto e ho avuto sei mesi per lavorarci. […] Prendo qualcosa da tanti giocatori diversi: Kyrie [Irving], molto da Dame [Lillard]. Non penso di avere uno stile definito, quando mi vedo giocare non mi piace molto, ma non posso farci granché.”
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