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NBA, Adam Silver fa il punto su calendario, protocolli ed equilibrio competitivo

La conferenza stampa di apertura delle NBA Finals, assieme a quella a margine dell’All-Star Game, rappresenta una delle occasioni annuali ricorrenti per porre domande al commissioner NBA Adam Silver. Il risultato è una varietà di risposte da mettere in fila in un contesto dove i temi si moltiplicano. Ecco raccolti di seguito alcuni punti salienti dell’intervento.

Equilibrio in NBA, calendario e protocolli: il punto di Silver

Il commissioner è soddisfatto della varietà di squadre qualificatesi di recente e alle Finals:

Abbiamo visto un aumento della competitività all’interno della lega, con sei squadre diverse arrivate alle Finals negli ultimi tre anni. Quando dico ‘non mi interessa chi vince’, sottolineo che invece ritengo rilevante la piattaforma e la competizione offerta. Chiunque abbia in gestione la lega vuole vedere non necessariamente parità sul campo ogni anno, ma quantomeno pari opportunità. Si cerca sistema dove, al contempo, possano emergere i migliori giocatori e le squadre meglio organizzate. Non è per forza un male avere finali che si ripetono, ma ci concentriamo su un meccanismo che a partire dal salary cap garantisca le medesime possibilità di competere a tutte le squadre. Credo sia una preoccupazione da condividere non solo tra i tifosi ma anche in seno all’associazione giocatori. Continuiamo ad approfondire il sistema per migliorarlo.”

 

In quest’ottica, una modifica strutturale della regular season resta in agenda:

Ne abbiamo parlato molto di recente. Non sono contrario per principio a una revisione del format,  anche con eventuale accorciamento, purché si dimostri l’impatto positivo che tale riforma può avere sul [numero di] infortuni. […] Più che a una riduzione delle partite stiamo pensando a una formula rinnovata. Tra le vie studiate anche un in-season tournament, del quale discutiamo da un po’.”

 

Nessun accenno a revisioni al protocollo Covid a partire dalla prossima stagione:

“È qualcosa che va oltre la NBA, non cerchiamo di imporre un trend su questo punto, dobbiamo essere lucidi e valutare l’impatto di un infetto su altri addetti ai lavori o spettatori. Ci confronteremo con i nostri dottori guardandoci attorno.”

Una battuta anche in risposta a questioni per così dire ‘logistiche’ poste dalla stampa presente:

“Non mi manca per nulla il vecchio formato 2-3-2 [alle Finals], è una delle prime cose che ho cambiato dalla nomina a commissioner. Quello attuale ci sembra migliore dal punto di vista competitivo. Il fisico degli atleti è abituato dai round precedenti a questa schedule. […] Abbiamo aerei bellissimi, so che è complicato viaggiare anche per voi media. Ciò detto riteniamo sia la via giusta.”

 

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Pubblicato da
Nicolò Basso

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