Al Horford ha impreziosito i 26 punti segnati in Gara 1 con il record di triple a bersaglio per un debuttante alle Finals (6). La rimonta completata nel quarto quarto dà grande fiducia al collettivo Celtics ma da buon veterano il #42 tiene i piedi saldi per terra.
“Ci siamo detti di continuare a giocare, questo è stato il messaggio per tutta la durata della gara perché gli avversari sono un’ottima squadra. Abbiamo lottato e, nonostante non sia stata la nostra miglior partita, abbiamo trovato il modo di vincere. Golden State è conosciuta per la capacità di incidere con aggressività nel terzo quarto, per noi la chiave è stata Jaylen Brown, con l’avvio di quarto periodo che ha avuto, i punti segnati e l’energia messa in campo. Dal punto di vista difensivo la sfida è grande, così come è stato notevole l’adattamento rispetto alle serie precedenti. Steph [Curry] è partito a razzo, ma la nostra difesa è versatile. […] Sono grato dell’opportunità di condividere la prima esperienza alle Finals con questo gruppo di ragazzi così coinvolti in ciò che stiamo provando a fare. In fin dei conti si tratta di giocare a pallacanestro.”
Al suo fianco il figlioletto, che ha rubato la scena:
“Era seduto vicino alla panchina, gli ho chiesto se volesse venire sul palco e ha risposto di sì. Eccolo qua con me.”
NBA Finals, debutto da incorniciare per Al Horford: la sua Gara 1
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