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Road to NBA Draft 2022: Jeremy Sochan

Squadra: Baylor Bears (Freshman)

Ruolo: Forward

2021-22 Stats Per Game

Pts TotRebs DefRebs OffRebs Asts
9.2 6.4 4.4 2.0 1.8
Stls Blks FG% 3ptsFG% Ft%
1.3 0”7 47.4 29.6 58.9

2021-22 Advanced

Ast% Reb% OffReb%| DefReb% TO%
12.3 14.7 8.9 | 20.6 15.6
Usg% Blk% eFG% TS%
19.6 3.2 53.1 54.6

 

Dopo un solo anno a Baylor, Jeremy Sochan è pronto a dichiararsi per il Draft NBA con cospicue prospettive di essere selezionato in lottery, o comunque a ridosso della stessa.

Malgrado alla vigilia di questa stagione fosse considerato solo il novantesimo prospetto dell’RSCI Top 100, nel suo unico anno presso l’ateneo texano si è guadagnato la crescente attenzione degli scout NBA, malgrado una stagione da 27-7 con la squadra campione uscente, culminata senza alcun titolo se non quello di “Regular season champions” della Big 12.

A livello individuale per lui, infatti, sono arrivati l’inserimento nel miglior quintetto dei freshman della conference e il titolo di sesto uomo dell’anno.

Non male per un talento grezzo ancora tutto da affinare con una storia personale del tutto particolare: nato da madre polacca in Oklahoma, ha speso gran parte della sua infanzia a Milton Keynes, nel Regno Unito, laddove ha cominciato a giocare basket prima di trasferirsi alla Orange Academy del Ratiopharm Ulm, squadra con cui ha debuttato in Pro B, in Germania.

Dopo aver iniziato l’high school a La Lumiere, in Indiana, si è allontanato dagli Stati Uniti a causa della pandemia, prima di firmare una lettera di intenti con Baylor già a luglio 2020. A quel punto della sua carriera aveva, però, già scelto di rappresentare la nazionale polacca, con cui aveva vinto il titolo europeo Under 16 nel 2019.

Insomma, una cosa è certa: di sicuro tutti gli spostamenti che caratterizzano la vita di un giocatore NBA non saranno un problema per lui.

Volete saperne di più sulla sua particolarissima vita? Ascoltate direttamente lui

Punti di forza

L’indiscutibile punto di forza del Jeremy Sochan che si approccia alla pallacanestro NBA è senz’altro il suo talento difensivo, sia sulla palla che lontano dalla stessa.

Grazie a un’eccellente taglia – 206 cm, circa 105 kg e oltre 210 cm di wingspan – e a una perfetta applicazione difensiva può potenzialmente riuscire a marcare ogni tipo di avversario NBA, nelle posizioni dalla point-guard alle power forward (e magari anche gli small ball five), accettando i numerosi cambi ai quali i moderni sistemi difensivi ti costringono senza troppi problemi.

La sua tecnica di scivolamento è eccellente: malgrado la stazza non ha problemi a restare basso e in equilibrio anche contro avversari più piccoli di lui in possessi in cui è sottoposto alla pressione di dover resistere a più palleggi. Le braccia lunghe lo aiutano a sporcare il palleggio, i passaggi e i tiri avversari e, per quanto le sue cifre grezze in questi comparti non siano ancora eccellenti (1.3 steal e 0.7 stoppate a gara), siamo certi che queste sue caratteristiche potranno essere plasmate al meglio dai coaching staff NBA per forgiare un difensore moderno e dalla terrificante efficacia.

L’ottimo atletismo gli permette, infatti, di risultare particolarmente efficace nei close-out e, comunque, di contestare spesso le conclusioni avversarie, anche provenienti da 1 contro 1 insistiti. Dette doti, comunque, sono apprezzabili anche in aiuto al ferro, laddove i margini di miglioramento sono se possibile ancor più marcati.

A tutto ciò, poi, si somma anche la sua innata dote nel tentare di sporcare il possesso avversario anche in situazioni di roaming difensivo, come dimostra il reel postato di seguito.

Il modo in cui mette pressione a tutti i giocatori che si trovano palla in mano mentre segue il taglio del suo uomo, accetta i cambi e non perde di vista il complessivo contesto difensivo è notevole

 

Nella metà campo offensiva, invece, pur affidandosi ancora principalmente a ciò che le sue dimensioni gli permettono di fare con disinvoltura a livello di tagli, attacco del ferro e conduzione dell’attacco direttamente da rimbalzo difensivo, a rubare l’occhio sono le sue prospettiva di crescita come passatore e playmaker.

Come facilmente intuibile, un giocatore della sua stazza può rivelarsi un attaccante molto pericoloso in avvicinamento al ferro anche a livello NBA: la sua ottima propensione all’assorbimento dei contatti semplifica e al rimbalzo in attacco (2 di media nel suo unico anno a Baylor) semplificano, senza alcun dubbio, l’assunto.

A ben vedere, però, come accennato, Sochan ha tantissimi ammiratori per i suoi istinti da point-guard, emersi con grandissima brillantezza nella sua esperienza NCAA: 1.8 assist a gara e il 12.3% di assist percentage sono sintomo di un potenziale tutto da incanalare ma ben presente ed efficace: con gli spazi diversi concessigli dal regolamento NBA e delle spaziature più efficaci, potremmo vederlo sbocciare anche sotto questo aspetto.

Perché se può essere intrigante vedergli attaccare il ferro direttamente da rimbalzo difensivo, immaginate quanto possa essere ben valutato dagli staff NBA il suo upside nelle situazioni di conduzione della transizione e costruzione per i compagni.

Gli istinti di playmaking sono troppo raffinati per essere ignorati: che Jeremy Sochan possa trovare spazio anche come playmaker secondario a livello NBA è ciò che molti scout sperano

Punti deboli

Non vi sarà sfuggito nel corso della presentazione dei suoi punti di forza: non abbiamo accennato minimamente alla dimensione perimetrale di Jeremy Sochan.

Se non l’abbiamo fatto è perché, al momento, non esiste alcuna garanzia che possa sviluppare un gioco perimetrale affidabile nel corso della sua carriera. Anche se, a ben vedere, i semi potrebbero essere stati gettati: malgrado una percentuale nel tiro da tre punti sotto il 30% stagionale, i suoi numeri in catch-and-shoot sono decisamente più accettabili, settandosi sul 36%.

Ciò che preoccupa maggiormente, però, è la percentuale in lunetta: 58.9% su meno di 2 conclusioni a gara. Un mezzo disastro per un giocatore NBA che dovrà agire principalmente da esterno, sia in termini di conversione che di tentativi assoluti.

La sua meccanica è lenta, poco fluida e il punto di partenza del gesto è troppo alto per dare garanzie.

Anche nella gara che ha segnato l’eliminazione dei suoi, Sochan ha mostrato degli sprazzi di talento di enorme interesse e allo stesso tempo i suoi difetti tipici

Complessivamente, che manchino dei pezzi al suo attacco è sin troppo evidente: anche nel gioco in isolamento crea poca separazione dal suo difensore, difficilmente riesce a battere l’avversario in 1 contro 1 direttamente dal palleggio e spesso si rifugia in virate e arresti sin troppo complessi per un giocatore non ancora rifinito tecnicamente come lui. Forse, anche alla luce delle cifre poco edificanti sulle stoppate, a mancare è un po’ di efficienza nel salto verticale.

Insomma, il suo destino NBA sarà segnato da tanto lavoro individuale e dall’attenzione che la sua futura franchigia dedicherà alla sua rifinitura.

Upside

Non è mai semplice comprendere il ceiling per un giocatore con così tanti aspetti del proprio gioco che necessitano una piena rifinitura: il suo potenziale difensivo potrebbe dargli la possibilità di mettersi in mostra quando gli verrà data la chance di esprimersi in NBA – cosa che potrebbe essere tutt’altro che immediata – ma le sue prospettive future dipendono quasi interamente dal suo sviluppo offensivo.

Non sarà semplice renderlo un giocatore dalla grande produttività, ma di certo ha un solido basamento su cui riporre le proprie speranze di riuscita in NBA e il potenziale per andare oltre ogni più rosea aspettativa.

Una delle migliori gare di Jeremy Sochan in NCAA, guarda caso contro i campioni del 2022

Draft projection

Come diversi giocatori di questa Draft Class, il suo borsino è ancora in piena fluttuazione: una scelta in lottery è probabile ma non certa e a fare la differenza saranno, come spesso avviene in questi casi, gli incastri che matureranno in sede di Draft.

Non è da escludere che possa interessare a diverse franchigie con una scelta tra la decima e la ventesima: per esempio gli Washington Wizards, con la decima pick, potrebbero decidere di puntare sul suo potenziale o, ancora, i Thunder, gli Hornets e gli Spurs – che potrebbero dare riguardo alla sua provenienza da un college texano e alla certezza di poter aiutarlo a costruirsi un tiro affidabile – potrebbero scegliere di usare una delle pick nel loro range per portare a casa questo blocco di argilla da plasmare col tempo.

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Pubblicato da
Jacopo Gramegna

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