Road To Draft

Road to NBA Draft 2022: Bennedict Mathurin

Squadra: Arizona Wildcats (Sophomore)

Ruolo: Guard

2021-22 Stats 

Pts TotRebs DefRebs OffRebs Asts
17.7 5.6 4.2 1.4 2.5
Stls Blks FG% 3pts FG% Ft%
1.0 0.3 45.0 36.9 76.4

2021-22 Advanced

Ast% Reb% OffReb% | DefReb% TO%
13.8 9.3 5.1|12.6 3.0
Usg% Blk% eFG% TS%
25.1 0.5 53.6 57.6

 

Bennedict Mathurin è uno dei quattro giocatori canadesi invitati alla recente Draft Combine 2022, a riprova del peso sempre crescente del paese della foglia d’acero nelle dinamiche di business NBA. Tuttavia, come dimostra il percorso del diciannovenne di Montréal, per farsi notare bisogna saper scegliere a volte strade poco battute. Con coraggio, si intravede ora per lui la possibilità di riscattare un’infanzia difficile, senza prospettive e segnata da pesanti lutti.

Se Mathrurin gioca a pallacanestro lo deve innanzitutto alla sorella Jenn, la quale, superata l’opposizione della madre verso la carriera sportiva, prese sotto la sua ala il fratellino indirizzandolo verso Michael Mettelus, stesso allenatore che l’aveva seguita agli inizi. L’incontro-scontro con una figura di quel calibro ha aiutato Benn a incanalare pian piano il suo spirito adolescenziale tendenzialmente refrattario alle regole e ne ha preparato una nuova fase, più matura, della carriera. Il momento della svolta risale al 2018, quando il direttore della Quebec basketball federation, consapevole del talento di Mathurin, invitò  un coach specializzato dalla neonata NBA Academy sita a Città del Messico a presenziare a un provino del ragazzo. Raggiunse così un obiettivo duplice, riuscendo a stimolarlo e trovandogli una giusta collocazione. La firma con NBA Academy, nonostante resistenze inziali, ha cambiato la vita di Bennedict maniera radicale.

Due anni più tardi, partecipe dell’evento globale Baskeball Without Borders allestito a margine  dell’All-Star Game 2020 di Chicago , il giovane canadese spinse diversi programmi collegiali a contendersi il suo sì per la successiva annata. Quasi convinto al primo colpo dai Baylor Bears –futuri campioni NCAA proprio al termine della stagione 2020-2021 – Mathurin temporeggiò virando in ultima istanza su Arizona grazie alla mediazione vincente di Jack Murphy, responsabile del recruiting internazionale dell’ateneo. Nella stagione da freshman chiuse nel miglior quintetto matricole della Pac-12 e in estate si mise in mostra nel mondiale FIBA U19 (terzo posto con il Canada). Il cambio alla guida degli Wildcats, con Tommy Lloyd al posto di Sean Miller – variazione non da poco in vista dell’annata sophmore –, ha permesso a Mathurin,  di sviluppare ulteriormente il suo gioco ad alto ritmo. Arizona ha aggiornato il record di assist in una stagione nella storia del programma (726), sesto miglior dato in D1 nelle ultime 26 stagioni e Benn ha fatto collezione di premi. Tocca fare un breve riassunto: Second Team All-American, First Team all Pac-12, da miglior giocatore dell’Anno, e Most Outstanding Player del torneo di Conference.

La corsa della squadra al torneo NCAA si è interrotta invece alle Sweet 16 (K.O vs Houston). Saranno tre i giocatori in uscita da UA eleggibili Draft NBA: Mathrurin ha concrete possibilità di scelta in Top 10.

 

Punti di forza

Le percentuali da tre fatte registare da Bennedict Mathurin – 36.9% su oltre sei tentativi a partita – catturano l’attenzione degli scout. I numeri andranno ovviamente tarati su distanze e difese NBA ma non c’è ragione per immaginare una variazione significativa rispetto allo skillset di partenza. Il movimento di tiro compatto culmina con il rilascio del pallone in perfetta fase ascensionale,  creando una combinazione di rapidità e parabola difficile da contestare per la difesa. Abbiamo già acennato allo scatto in avanti fatto da Arizona in termini di ritmo (17° pace factor a livello nazionale) e a trarne profitto è stato soprattutto Mathurin, che ha potuto sprigionare la sua rapidità in situazioni di transizione (1.23 punti per possesso). L’esplosività verticale su due piedi, d’altronde, è eccellente.

Il playmaking passa un po’ sotto silenzio ma è senza dubbio tra le caratteristiche del profilo che il giocatore vorrebbe far emergere. In generale, va sottolineata la qualità dei suoi lob, entry pass, così come il livello di letture raggiunto sul pick n roll; il rapporto tra assist e palle perse mantenuto in stagione lascia inoltre intravedere interessanti sviluppi magari da portatore di palla secondario. Grazie a un buon primo passo, abbinato alle doti atletiche di cui sopra e al costante movimento off-the-ball,  Mathurin può diventare un più che discreta pedina tattica da tagliante.

 

 

Punti deboli

Alle buone percentuali da tre punti non segue un gioco dal midrange altrettanto convincente. Il ball handling è tutto sommato discreto ma la selezione di tiro ha ampi margini di miglioramento. In difesa Mathurin fa valere istinti e riflessi, in particolare in aiuto nei pressi del ferro o lungo le linee di passaggio, laddove un intercetto può dare il via al contropiede. Per il resto, però, sono diverse le lacune da colmare, a partire da un’applicazione non sempre costante lontano dalla palla.  Deve migliorare anche sui blocchi, per non trovarsi costretto a inseguire il diretto avversario in più di un’occasione e sfruttare la mobilità laterale per mettere pressione al portatore di palla.

Upside

Quello di  Bennedict Mathurin è senza dubbio un profilo di grande rilievo nel Draft NBA 2022. Andrà chiarita la direzione di sviluppo del suo gioco, per non incasellarlo nel ruolo di semplice “specialista”. Facciamo nostro un paragone gettonato che sembra calzante per dare un’idea del ceiling: Jason Richardson.  I possibili paragoni con altri nomi, più o meno esaltanti, sono molteplici ma dall’approccio del ragazzo sembra di poter dire che non si accontenterà delle mezze misure.

Draft Projection

La collocazione di Bennedict Mathurin nel tabellone NBA Draft 2022 oscilla ad oggi tra la sesta chiamata assoluta, in mano ai Pacers, e l’undicesima detenuta dai Knicks. Ai bluarancio potrebbe non bastare far leva sul rapporto tra Benn e un altro talento canadese come RJ Barrett, nonostante si siano già allenati insieme in passato. Indiana e Portland, che precedono New York nell’ordine di scelta, hanno già studiato da vicino il ragazzo. Chissà che non possa ritrovare in Oregon Mike Schmitz, cui aveva rilasciato questa dichiarazione d’intenti in sede di Draft Combine.

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Pubblicato da
Nicolò Basso

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