Road To Draft

Road to NBA Draft 2022: EJ Liddell

Squadra: Ohio State Buckeyes (Junior)

Ruolo: Forward

2021-22 Stats Per Game

Pts TotRebs DefRebs OffRebs Asts
19.4 7.9 5.6 2.3 2.5
Stls Blks FG% 3pts FG% Ft%
0.6 2.6 49.0 37.4 76.5

2021-22 Advanced

Ast% Reb% OffReb%| DefReb% TO%
17.0 14.5  8.9 | 19.3 12.9
Usg% Blk% eFG% TS%
30.5 8.5 54.6 59.8

 

EJ Liddell è da indentificarsi come uno dei pochissimi junior di questa Draft Class: se la parte del leone dalle parti dei prospetti d’elite della NCAA è sempre interpretata dai così detti one-and-done, il prodotto di Ohio State ha invece scelto un percorso più lungo prima di scegliere di passare tra i professionisti, ma si presenta alla notte delle scelte con un curriculum di tutto rispetto derivante da tre anni giocati al meglio delle sue possibilità sotto coach Chris Holtman, che gli hanno fruttato due inserimenti nel miglior quintetto All-Big 10, uno nei migliori quintetti difensivi della stessa e una menzione nel miglior quintetto del torneo di Conference del 2021.

Un curriculum di ottimo valore per un giocatore che, di certo, potrà facilitare il suo passaggio al livello superiore.

Punti di forza

Se a livello NCAA il prodotto di Ohio State è sembrato sempre in grado di giocare sui due lati del campo come se fosse ben più grande di quel che effettivamente è, bullizzando su base continuativa i rispettivi avversari, in prospettiva NBA l’aspetto più intrigante del potenziale di EJ Liddell è, senza alcun dubbio, rappresentato dal suo eccezionale apporto nella metà campo difensiva.

Soprattutto in aiuto, stiamo parlando di uno dei migliori prospetti del Draft: malgrado delle dimensioni non strabilianti (201 cm per 210 cm circa di wingspan), le sue cifre parlano chiaro.

2.6 stoppate a partita con 8.5 di block percentage non sono numeri così comuni per la vostra ala di due metri, che però sopperisce alla mancanza di cm con grandissime doti atletiche, di foowork e di forza sia nella parte bassa che nella parte alta del corpo.

Il suo salto è esplosivo, compatto, verticale e connotato da tempismo perfetto gli permette di essere una minaccia sia per gli attaccanti in fase di penetrazione che per i giocatori, anche più lunghi di lui, su cui si ritrovi ad aiutare in post basso.

“Il più letale difensore dell’Illinois”: già all’High School la capacità in aiuto di EJ Liddell faceva inarcare numerosi sopraccigli, ma da allora l’impressione è che sia ancora notevolmente migliorato

Non sono solo le stoppate, però, a renderlo un ottimo difensore anche in prospettiva NBA: la sua fisicità massiccia e l’ottima rapidità di piedi lo rendono un’ala perfetta per accettare ogni genere di cambio senza incorrere nel rischio di rivelarsi il lato perdente di un mismatch.

La tecnica mostrata nella sua metà campo è infatti ottima sotto ogni aspetto a livello di occupazione del campo in orizzontale, scivolamento e capacità di effettuare dei solidi body-check sugli avversari senza incorrere in situazioni di fallo.
Malgrado le dimensioni lo frenino dal diventare una una macchina da steal e deflection, ad ogni modo, EJ Liddell è in grado di stare con costanza tra l’attaccante e il ferro con solidità ed efficienza: si tratta di quei blocchi di marmo che non possono che far gola ai coaching staff difensivi NBA.

Tante stoppate ma anche picchi offensivi di puro interesse nel meglio di EJ Liddell con Ohio State

Nella metà campo offensiva, invece, EJ Liddell potrebbe fare decisamente più fatica ad adeguare il proprio gioco alla NBA: si tratta di un attaccante non rapidissimo sul primo passo che fonda molte delle proprie doti sul gioco in avvicinamento a canestro, che spesso cerca l’1 contro 1 fisico, sia fronte che spalle a canestro, e conclude in fadeaway sulla testa del diretto avversario.

Contro le ali NBA l’assunto potrebbe complicarsi senz’altro rispetto alle cifre mostrate a Ohio State – oltre 19 punti di media nel suo ultimo anno con 30.5 di usage, di certo non replicabili al piano di sopra – non fosse che questo prospetto ha fondato la propria crescita collegiale su un’etica del lavoro del tutto eccezionale.

Dal 19.2% nel tiro perimetrale mostrato al primo anno su 0.2 tentativi, nel suo junior year il ragazzo dell’Illinois ha tirato con il 37.4% su 1.4 conclusioni a gara, un miglioramento certificato nel costante miglioramento anche nelle cifre al tiro libero, a dimostrazione del fatto che il lavoro sul suo tiro è stato costante e puntuale (dal 71.8% del primo anno al 76.5% dell’ultimo, su un numero di conclusioni triplicato).

La capacità di EJ Liddell di migliorarsi e completare il suo gioco non può essere ignorata in nessun modo

Punti deboli

Il suo gioco offensivo, come detto, presenta più di una red flag per quanto concerne la sua adattabilità al livello NBA: si tratta di un attaccante poco rifinito e poco esplosivo per gli standard professionistici, con un repertorio di soluzioni ripetitivo e poco fruttuoso.

Difficilmente con il primo passo riesce a creare separazione e questo si riverbera sulla sua capacità di attaccare il ferro: solo una conclusione su 5 di quelle scoccate nel suo junior year arrivava nel pressi del canestro avversario, numeri frutto anche di un ball-handling tutt’altro che sicuro e naturale che di certo non gli permetteva di rifinire i vantaggi che riusciva a crearsi.

Malgrado una statline di livello, alcuni dei difetti di EJ Liddell sono emersi anche nella gara contro Villanova che è costata l’eliminazione a Ohio State

La sua tendenza a cercare il contatto fisico per assorbire i tentativi di stoppata avversaria potrebbero fortemente frenarlo a livello NBA, visto che le il problema delle sue dimensioni non potrà che amplificarsi al piano di sopra. Il tocco e la meccanica di tiro sono, anch’essi, costruiti e per quanto efficaci, mostrano ancora la lentezza tipica degli attaccanti non naturali: chi lo sceglierà dovrà sgravarlo il più possibile da compiti offensivi e permettergli di dare un apporto preminentemente difensivo, per permettergli di lavorare con fiducia sulle aree di miglioramento del suo gioco.

Upside

Dal profilo fin qui tracciato appare evidente che EJ Lidell può un pezzo molto interessante da inglobare in una squadra già rodata e con delle necessità specifiche.

La sua eccellente abilità difensiva, l’indole naturale al miglioramento individuale e un’etica del lavoro al di sopra di ogni sospetto possono permettere alla sua carriera NBA di allungarsi fino a renderlo un giocatore di sicuro affidamento. Il talento puro non è da primissimi della classe, ma stiamo parlando di un giocatore che ha già mostrato di lavorare alla grande su tutto ciò che può essere migliorato del suo gioco. Un aspetto che, come dimostra il recente exploit di Grant Williams, in NBA paga sempre.

Draft projection

Come spesso avviene per i giocatori con il suo profilo, il destino di EJ Liddell dipende dagli incastri con le necessità delle squadre che si trovano al di là della lottery: il suo profilo può essere interessante per esempio per gli Atlanta Hawks, che potrebbero sceglierlo per fortificare la propria metà campo difensiva con la pick numero 16, o magari per i Chicago Bulls con la 18, o magari complice una concatenazione di sfortunati eventi scendere verso la fine del primo giro verso squadre dall’assicurata competitività ai playoff. Un exploit che possa portarlo in lottery è meno probabile, ma non del tutto da escludere: il recente caso di Chris Duarte ci mostra che anche dei giocatori più “adulti” nel giusto contesto possono diventare pick da lottery.

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Pubblicato da
Jacopo Gramegna

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