Altro capitolo per queste NBA Finals tra Golden State Warriors e Boston Celtics. Gara 5 al Chase Center va ai padroni di casa 104-94, capaci di capitalizzare le numerose palle perse dei verdi e di portarsi sul 3-2. Con un Steph Curry da 7 su 22 dal campo ci ha pensato il supporting cast a fare la differenza, tra cui un Draymond Green tuttofare. 8 punti, 8 rimbalzi e 6 assist per l’ala degli Warriors.
Lo stesso Green si concede così ai microfoni del post partita:
“Questa sera mi sono sentito davvero me stesso. Sono stato aggressivo, in entrambe le metà campo. E’ una sensazione che ho sentito già in Gara 4 dopo la mia disastrosa Gara 3, ma è così che funziona. Le prestazioni te le devi costruire di volta in volta, spero di arrivare alla prossima partita con la stessa concentrazione”
Draymond Green e la svolta nell’ultimo quarto
Dopo un inizio partita a razzo per gli Warriors, capaci di arrivare sul 24-8 poco prima della sirena del primo quarto, il match si è man mano livellato fino addirittura la soprasso Celtics a metà del terzo periodo. Un quarto che solitamente si colora di gialloblu da quando Steve Kerr siede sulla panchina di Golden State. La svolta in questo caso è arrivata però negli ultimi 12 minuti, con un parziale di +9 per i padroni di casa.
“Credo sia stato importantissimo come abbiamo risposto nel terzo quarto ai loro attacchi. Il tiro di Jordan Poole sullo scadere è stata una spinta enorme per il periodo successivo. I Celtics non hanno avuto un parziale isolato, hanno davvero dominato l’intero periodo. Quindi entrare nell’ultimo quarto nonostante tutto in vantaggio è stato fondamentale ed è un atteggiamento che siamo riusciti a costruire col tempo. Tutto questo ha poi portato all’ultimo periodo di gara”
Non solo Draymond Green protagonista della vittoria Warriors. Bene anche Klay Thompson con 21 punti (5 triple), Gary Payton II 15 e Jordan Poole 14. Menzione d’onore ad Andrew Wiggins, autore del team high 26 punti e 13 rimbalzi. Una prestazione ben più grande dei soli numeri, condita anche con una difesa notevole sugli esterni dei Celtics.
“Non sono affatto sorpreso della sua partita. E’ da due anni e mezzo che crediamo in lui, da quando si è aggiunto al roster. Tutti gli addetti ai lavori quando è arrivato hanno detto che sarebbe stato un’ottima pedina da muovere per arrivare ad altro. Noi invece sapevamo che sarebbe stato il giocatore ideale in un gruppo come il nostro, bisognava solo rimanere sani e in salute. Ricordo benissimo quando arrivò, coach Thibodeau ci disse che lo avremmo amato per come compete in campo e per l’intensità che mette sul parquet. Pure Jimmy Butler lo amava, e noi tutti sappiamo quanto Jimmy apprezzi solo chi mette anima e corpo nel proprio gioco. Ora non sta facendo altro che mostrare a tutti ciò di cui è capace”
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