Primo Piano

Road to Draft 2022: Malaki Branham

Squadra: Ohio State Buckeyes

Ruolo: Guard

2021-22 Stats Per Game:

Pts TotRebs DefRebs OffRebs Asts
13.7 3.6 2.8 0.8 2.0
Stls Blks FG% 3pts FG% Ft%
0.7 0.3 49.8 41.6 83.3

2021-22 Advanced:

Ast% Reb% OffReb% | DefReb% TO%
17.0% 14.5 8.9| 19.3 12.9
Usg% Blk% eFG% TS%
30.5 8.5 54.6 59.8

 

A inizio stagione in pochi  si sarebbero aspettati di vedere Malaki Branham tra le prime scelte del Draft NBA 2022. Passata un po’ under the radar, la matricola di Ohio State ha stupito tutti a suon di grandi prestazioni. Guardia di 196 centimetri per 89 chili, a 19 anni Branham ha ripagato la fiducia concessagli da coach Chris Holtmann. Fatta eccezione per il debutto contro Akron a novembre è sempre partito in quintetto base e, complice l’infortunio occorso al senior Justice Sueing, è stato lui a caricarsi sulle spalle la squadra, portando Ohio State a ridosso delle Sweet 16 della March Madness: la sconfitta contro Vilanova, roster arrivato fino alla Final Four de New Orleans, non cancella il buon lavoro fatto. Lo conferma la presenza nel Draft pool di Malaki Branham ed EJ Liddell, entrambi con ambizioni di chiamata attorno a metà primo giro.

Punti forti

Malaki Branham fa del tiro la sua arma migliore e mostra avere una buona meccanica: capace di crearsi un tiro in autonomia con scorribande in penetrazione, si distingue per le doti di ball-handling e riesce pertanto a gestire bene i possessi cruciali durante la partita. Tale qualità che non è passata inosservata agli occhi degli scout NBA. In difesa è difficile da superare ed è bravo a uscire in transizione, visto che con le lunghe falcate riesce a portarsi velocemente nella metà campo avversaria. Bravo a leggere le situazioni e a tenere la posizione, con il passare della stagione ha acquisito sempre più sicurezza che gli ha permesso di esprimere al meglio il suo potenziale.

Punti deboli

Nonostante Malaki Branham sia un buon tiratore, la sua percentuale di realizzazione si alza quando non ha tempo di pensare e si affida esclusivamente alla sua meccanica. Se gli capitano per le mani tiri dove può aspettare (palleggiare) di più si alzano invece le possibilità di errore. In area avversaria potrebbe fare di più, ma si accontenta di quei punti che riesce a realizzare all’interno della vernice: va in difficoltà se braccato dalla difesa e nel traffico non è così a suo agio nel girarsi e trovare lo spazio per segnare se pressato dal difensore.

In difesa lecito attendersi un miglior lavoro di lettura sui blocchi, a rimbalzo, ma soprattutto un contributo più consistente nello sporcare linee di passaggio cercando il recupero. Le sue lunghe leve possono dargli una grande mano, ma non ha ancora la confidenza necessaria per colmare queste lacune difensive. Inoltre è pur sempre un giocatore di 19 anni e che, nonostante una buona stagione, ha ancora tanto da imparare. Il talento non gli manca, con il duro lavoro e la giusta attitudine può rivelarsi un buon colpo per qualunque squadra.

Upside

Le prestazioni con Ohio State hanno fatto vincere a Malaki Branham il premio di miglior freshman della Big Ten, una delle Conference più dure di tutta la NCAA. Per ruolo e caratteristiche molti rivedono in lui Khris Middleton: un paragone importante per un ragazzo di 19 anni, ma se è tra le prime scelte del Draft 2022 un motivo ci sarà.

Draft Projection

I maggiori media statunitensi collocano Malaki Branham tra la 12ª e la 17ª scelta del Draft NBA 2022. Diverse squadre potrebbero puntare su questa giovane guardia dotata di ottimo tiro. Inizialmente gli Oklahoma City Thunder sembravano – almeno secondo ESPN – i più interessati a scegliere il giocatore di Ohio State. Ora nella corsa rientrano anche i Cleveland Cavaliers e gli Houston Rockets, sempre alla finestra quando si tratta di giovani interessanti.

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Pubblicato da
Emanuele Carlo Bozzo

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