Primo Piano

NBA Mock Draft 2022

4) Sacramento Kings – Jaden Ivey (PG, Gonzaga, Freshman)

È sufficiente osservare gli scatti fotografici  dal primo giorno di allenamento a Purdue per rendersi conto di quale sia il vero punto di forza di Jaden Ivey: l’espressione quasi incredula del compagno Trevion Williams, a sua volta invitato alla Draft Combine 2022, dice più tanti numeri. Accelerazioni e cambi di ritmo, grazie a un primo passo bruciante, chiamano l’attenzione degli scout.Tale esplosività potrebbe rivelarsi croce e delizia se non adeguatamente incanalata. La capacità di finire al ferro è però  notevole e Ivey ha mostrato di saper alternare  soluzioni personali a penetra-e scarica sul perimetro.I punti interrogativi principali, frutto di un limite in parte già esposto, riguardano l’autocontrollo e la lettura di ritmi e momenti della gara in senso lato.

5) Detroit Pistons – Shaedon Sharpe (SG, Kentucky, Freshman)

In assenza di un bagaglio di esperienza probante, la Combine di Chicago è stata la sua vera vetrina e non si può dire che sia rimasto in disparte. I test fisici, secondo alcuni dati filtrati da oltreoceano, hanno rilevato infatti una capacità di elevazione da record. Ciò detto, emergono soprattutto le sue potenzialità da tagliante off-the-ball abbinate a meccanica di tiro e tempismo di rilascio  più che discreti. Giudizi sull’effettiva pericolosità in penetrazione, e a maggior ragione sull’applicazione in difesa, vanno rimandati quantomeno alle prime uscite NBA. Tuttavia,  il frame fisico lascia ben sperare.

6) Indiana Pacers – Keegan Murray (PF, Iowa, Sophomore)

Siamo di fronte a un realizzatore completo che abbina un ottimo senso di posizionamento nei pressi del ferro a buone mani in ricezione anche dinamica. Inoltre ha lavorato su un cambio di ritmo  essenziale per incidere e mettere in difficoltà l’avversario diretto o difese non ancora perfettamente schierate. La meccanica di tiro gli consente di accelerare il rilascio il più possibile, rendendolo efficace anche in uscita dai blocchi fin sul perimetro. Può mettere palla per terra con buona proprietà per preparare la penetrazione a canestro e, nonostante un palleggio a volte incerto, ha il pregio di perdere davvero pochi palloni, curando fino in fondo i possessi. A riprova della sua versatilità, in  situazioni di pick n roll si è trovato a svolgere entrambi i ruoli: di ball-handler e bloccante.

7) Portland Trail Blazers – Bennedict Mathurin (SG, Arizona, Sophomore)

Le percentuali da tre fatte registare da Bennedict Mathurin catturano l’attenzione degli scout. I numeri andranno ovviamente tarati su distanze e difese NBA ma non c’è ragione per immaginare una variazione significativa rispetto allo skillset di partenza. Il playmaking passa un po’ sotto silenzio ma è senza dubbio tra le caratteristiche del profilo che il giocatore vorrebbe far emergere: il ball handling è tutto sommato discreto ma la selezione di tiro ha ampi margini di miglioramento.

8) New Orleans Pelicans – AJ Griffin (SF, Duke, Freshman)

Durante la sua unica stagione a Duke ha totalizzato un eccezionale 45% abbondante in Catch-and-shoot nel tiro pesante e un complessivo 44.7% nel tiro dall’arco a fronte di oltre 4 tentativi a sera che lasciano spazio a pochissimi dubbi: AJ Griffin è un tiratore abbondantemente sopra media. Inoltre, ha mostrato anche degli intrigantissimi sprazzi di gioco 1 contro 1 fronte a canestro che hanno fatto inarcare più di un sopracciglio a livello NBA. A questo ottimo basamento dovrà, però, come si vedrà, aggiungere ulteriori caratteristiche al fine di risultare un difensore pienamente efficiente a livello NBA.

9) San Antonio Spurs – Jalen Duren (C, Memphis, Freshman)

Considerato il miglior giocatore ‘interno’ nel tabellone del Draft NBA 2022, Jalen Duren dispone di un frame fisico formidabile (211 cm per 113 chilogrammi di peso). Tale stazza gli consente, sulla carta fin da ora, di reggere il confronto con diversi lunghi della lega. L’atletismo, espresso soprattutto in verticale, è davvero notevole, così come il potenziale da rim protector. Il gioco offensivo risulta ancora piuttosto limitato, specialmente nelle soluzioni spalle a canestro.

10) Washington Wizards – Dyson Daniels (PG/SG, Ignite, G League)

Non si può dire si tratti di un grande realizzatore, ma per avere impatto non ha bisogno di numeri scintillanti da scorer di prima fascia. In relazione al ruolo, spiccano ottime potenzialità a rimbalzo sotto i tabelloni: gli istinti di posizionamento e la testa sempre alta gli consentono di dare una spinta alla transizione offensiva.

Pur abituato a ragionare senza categorie fisse in quanto a ruoli sul campo, Dyson Daniels intravede per sé un ruolo da floor general come point guard in NBA. Il materiale di partenza è senza dubbio interessante e l’approccio estremamente allenabile, frutto dei trascorsi in Academy, fa il resto.

 

11) New York Knicks – Johnny Davis (SG, Wisconsin, Sophomore)

193 centimetri per 83 chili, Johnny Davis è una guardia atleticamente molto dotata e già matura sul piano tecnico. Il midrange è il suo habitat naturale e si trova a suo agio nell’attaccare il ferro. Per quanto i numeri non lo mettano in evidenza, ha un discreto potenziale da assist-man e con minori compiti di scoring puro potremmo vedere un miglioramento consistente delle sue tendenze e percentuali. A dispetto di una stazza nella media, riesce a mettersi in luce per indole competitiva e aggressività sul parquet soprattutto sotto i tabelloni, a rimbalzo difensivo.

12) Oklahoma City Thunder  – Jeremy Sochan (SF, Baylor, Freshman)

Grazie a un’eccellente taglia – 206 cm, circa 105 kg e oltre 210 cm di wingspan – e a una perfetta applicazione difensiva può potenzialmente riuscire a marcare ogni tipo di avversario NBA, nelle posizioni dalla point-guard alle power forward (e magari anche gli small ball five), accettando i numerosi cambi ai quali i moderni sistemi difensivi ti costringono senza troppi problemi.

Ha tantissimi ammiratori per i suoi istinti da point-guard, emersi con grandissima brillantezza nella sua esperienza NCAA: 1.8 assist a gara e il 12.3% di assist percentage sono sintomo di un potenziale tutto da incanalare ma ben presente ed efficace

13)Charlotte Hornets – Mark Williams (C,Duke, Sophomore)

Osservando le sue statistiche, il suo palmarès collegiale e anche solo guardando qualche minuto delle sue partite con Duke, non è difficile comprendere quale sia l’aspetto del gioco di Mark Williams che ruba maggiormente l’occhio agli scout NBA: si tratta, infatti, di un rim protector terrificante. Il suo atletismo e le sue dimensioni si riverberano positivamente anche nella metà campo offensiva, laddove è già adesso un eccellente lob target e dispone di mani forti che gli permettono di chiudere con grande efficacia nei pressi del ferro.

14) Cleveland Cavaliers – TyTy Washington(PG/SG, Kentucky, Freshman)

Ciò che rende TyTy Washington un prospetto da NBA è, senza alcun dubbio, il suo strabiliante talento offensivo. Grazie a un ball-handling sicuro, una fisicità solida e a una misteriosa capacità di trovare sempre l’equilibrio corretto, si tratta di uno dei migliori interpreti del palleggio-arresto-tiro che incrocerete in questa Draft Class. A intrigare ancor più del suo tiro è, però, il suo ottimo istinto nel playmaking, che lo ha portato a totalizzare 3.9 assist a gara con il 22.5% di assist percentage pur non trovandosi a svolgere primariamente il ruolo di costruttore di gioco per la sua Kentucky.

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Pubblicato da
Jacopo Gramegna

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