15) Charlotte Hornets – Ousmane Dieng (SG/SF, New Zealand Breakers, International)
Atleticamente dotato, Ousmane Dieng è davvero efficace sotto canestro, una qualità che si unisce alle sue spiccate capacità di ball handling e playmaking, frutto degli inizi da point-guard, che lo rendono un giocatore molto versatile. Al netto di istinti da affinare, si muove con discreta disinvoltura in marcatura sul perimetro e sfrutta la propria lunghezza per stare con l’avversario diretto e occupare lo spazio aereo in penetrazione. Promettente il tempismo di rotazione in aiuto, che lascia immaginare una buona evoluzione generale dal punto di vista difensivo.
16) Atlanta Hawks – Ochai Agbaji (SG/SF, Kansas, Senior)
Nell’ultimo biennio al college Ochai Agbaji ha fatto un passo in avanti notevole consolidando, grazie a percentuali sempre più costanti, la propria pericolosità perimetrale. A ciò si aggiunge la sempre maggiore sicurezza mostrata nel mettere palla per terra attaccando i closeout difensivi avversari, variabile oltremodo preziosa per un tiratore che non voglia limitarsi al ruolo di specialista oltre l’arco.
Il ruolo già definito di 3&D calza a pennello e a maggior ragione per un senior è la garanzia di un futuro solido tra i professionisti.
17) Houston Rockets – Malaki Branham (SG, Ohio State, Freshman)
Passata un po’ under the radar, la matricola di Ohio State ha stupito tutti a suon di grandi prestazioni. Guardia di 196 centimetri per 89 chili, Branham ha ripagato la fiducia concessagli da coach Chris Holtmann: il tiro è la sua arma migliore ed capace di costruirlo in autonomia. In difesa lecito attendersi un miglior lavoro di lettura sui blocchi, a rimbalzo, ma soprattutto un contributo più consistente nello sporcare linee di passaggio cercando il recupero.
18) Chicago Bulls – EJ Liddell (SF/PF, Ohio State, Junior)
Se a livello NCAA il prodotto di Ohio State è sembrato sempre in grado di giocare sui due lati del campo come se fosse ben più grande di quel che effettivamente è, bullizzando su base continuativa i rispettivi avversari, in prospettiva NBA l’aspetto più intrigante del potenziale di EJ Liddell è, senza alcun dubbio, rappresentato dal suo eccezionale apporto nella metà campo difensiva.
Soprattutto in aiuto, stiamo parlando di uno dei migliori prospetti del Draft: l’indole naturale al miglioramento individuale e un’etica del lavoro al di sopra di ogni sospetto possono permettere alla sua carriera NBA di allungarsi fino a renderlo un giocatore di sicuro affidamento.
19) Minnesota Timberwolves – Tari Eason (SF, Louisiana State, Sophomore)
A dispetto di una collocazione nelle rotazioni di coach Will Wade che l’ha visto vincitore del premio di Sesto uomo dell’Anno SEC, è riuscito eccome a farsi notare. Quinto per minuti giocati, il ragazzo ha guidato il roster dei Tigers per punti di media a partita. Al di là dei numeri, ancor prima che realizzatore Eason è stato per i suoi una presenza d’impatto nella metà campo difensiva. Ha già dato prova di saper tenere impegnate le difese ma è innegabile che un lavoro puntuale sul range di tiro, oltre a spalancargli le porte dell’area – dove banchetta ben volentieri-, aprirebbe orizzonti interessanti al suo sviluppo da scorer. La versatilità attacco-difesa, sempre preziosa per il ruolo, aiuta senza dubbio le sue quotazioni. Sulle tracce di Eason si sono mosse molte squadre. C’è davvero, stavolta, l’imbarazzo della scelta.
20) San Antonio Spurs – Nikola Jović (SG/SF, Mega Leks, International)
Nikola Jovic è un’ala piccola che offre un mix di buon senso della posizione, un ottimo repertorio offensivo il tutto condito da fiducia nelle sue doti di shot making. In attacco si disimpegna da point forward unendo la buona visione di gioco e playmaking a destrezza nel ball-handling in campo aperto. Bravo ad attaccare i closeout, Jovic è sia un buon realizzatore sia un prezioso ball handler secondario: n profilo versatile come il suo potrebbe trovare il contesto ideale in una squadra international, come i San Antonio Spurs.