La nomina di coach Steve Clifford sulla panchina degli Charlotte Hornets, a quattro anni dall’addio del 2018, ha destato qualche sorpresa. La franchigia, scottata dal passo indietro di Kenny Atkinson ha optato per un ritorno i cui presupposti tecnici paiono però diversi.
Hornets, la presentazione di Steve Clifford alla stampa di Charlotte
Le prime parole del capo allenatore.
“È un momento eccitante per questa franchigia, abbiamo tanto talento per le mani e un roster che può fare qualcosa di eccezionale. I tifosi hanno fame di successi a livello Playoff e onestamente non vedo l’ora di iniziare. Città e fan base mi erano già piaciute la prima volta e sono rimasto in contatto con il proprietario [Michael Jordan] anche dopo la mia dipartita, abbiamo lavorato bene insieme. Mi sono sentito anche con Mitch [Kupchak], mi sento a mio agio. Quando sei nella posizione di un allenatore non c’è nulla di più importante di questi due canali di relazione. Ripeto: il roster è giovane, con potenziale e margini di crescita.”
LaMelo Ball chiave nel gioco di Clifford
A proposito di talenti, Ball, già rookie dell’anno, va valorizzato il più possibile:
“Offensivamente giocheremo in modo molto simile a quanto visto negli ultimi due anni. L’attacco comincia se sai sfruttare i punti di forza del tuo miglior giocatore e lui ha un suo stile nel gioco in campo aperto. La lega gioca adesso, in generale, a un ritmo più elevato e noi dobbiamo costruire sulla base di quello che credo sia stato l’ottavo miglior attacco nella NBA. Se vogliamo avere successo nei Playoff dovremo […] migliorare in tutte le aree. Attacco in top 5, 6 e difesa per avere chance.”
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